Secondo una recente ricerca europea il 45% della popolazione lavorativa UE vorrebbe essere il capo di se stesso.
Desiderio condiviso anche dai colleghi d'oltreoceano, che raggiungono quota 55% con una flessione di sei punti percentuali rispetto ad una precedente rilevazione del 2007.
Sicuramente la differenza tra Stati Uniti ed Europa deriva dalla diversa considerazione che la popolazione ha maturato nei confronti degli imprenditori.
Negli USA infatti il 73% degli intervistati ha dichiarato una buona opinione degli imprenditori, contro il 49% degli europei. I meno desiderosi di una carriera di questo genere rimangono gli slovacchi, i belgi e i danesi, che non superano la soglia del 33%.
Chiaramente il sondaggio realizzato dall'UE non era fine a se stesso, ma intendeva individuare in che modo cittadini e lavoratori intendevano il concetto di imprenditoria e quali erano le ragioni che incoraggiavano o scoraggiavano una carriera imprenditoriale.
Interessanti i risultati ottenuti dal sondaggio nei paesi asiatici e in particolare Cina, Giappone e Corea del Sud. I Cinesi sono infatti le persone con più attitudine alla realizzazione di un contesto di lavoro autogestito (71%), mentre i giapponesi quelle con meno interesse (39%).
La principale causa di rinuncia è confermata essere quella più ovvia, ovvero il rischio economico e la mancanza di disponibilità finanziaria da parte dell'aspirante imprenditore. In Europa questa motivazione è particolarmente elevata e ferma circa un quarto delle possibili iniziative di apertura di una attività .