Innovazione e sostenibilità ambientale sono nell’immaginario collettivo due concetti che non sempre riescono a convivere.
Tuttavia una delle direzioni più interessanti verso cui stanno andando molte imprese è invece proprio quello del risparmio energetico e dell’eco-sostenibilità (si prenda ad esempio Google).
Personalmente sono dell’idea – sviluppando anche progetti che vanno nella direzione del Green ICT – che innovazione e sostenibilità non sono affatto contrapposti bensìdue facce della stessa medaglia.
Le formule di Enterprise 2.0, per esempio, sono estremamente interessanti da questo punto di vista perché permettono di abbattere notevolmente i costi de-localizzando i propri dati e utilizzando piattaforme sociali di matrice Software-as-a-Service, dove i dati dell’azienda (e il lavoro degli impiegati) non risiedono più su una singola macchina o server ma sono – punto – decentralizzati su servizi di terze parti.
In questo senso, un’ottima esemplificazione viene sempre da Google con la sua suite Google Apps per le imprese, pacchetto che offre ogni tipo di servizio necessario a una Pmi a costi assolutamente irrisori.
I vantaggi di soluzioni di questo tipo impattano non solo a livello positivo in termini di consumi energetici e di inquinamento (produzione di Co2, smaltimento rifiuti, ecc.) ma favoriscono anche l’organizzazione di nuove pratiche lavorative che promuovono la mobilità dei dipendenti e l’efficienza dei processi.
Parlando di questi temi è, però, sempre necessario tenere ben presente l’aspetto più culturale e sociale legato alle risorse umane, che devono essere reale motore – e non semplici beneficiari – del cambiamento organizzativo e tecnologico che si intende attuare.
Senza tale chiara visione ogni innovazione riuscirà difficilmente a “prendere il volo”.
Voi cosa ne pensate?
Avete esperienze in tal senso? Pensate sia un territorio praticabile?