Nei periodi di crisi, le piccole e le medie imprese subiscono maggiormente la pressione dominante dei grandi gruppi industriali. &201; importante per le Pmi osservare il comportamento delle major e tentare, in qualche modo, di seguirne la percorso evolutivo fermo restando che l'idea imprenditoriale di ciascun amministratore non debba essere eccessivamente influenzata da eventi esterni all'attività della propria azienda.
Per questo ritengo sia importante conoscere le strategie di sviluppo delle imprese che in Italia sono già realtà . In tal senso mi trovo in sintonia con quanto illustrato in una interessante intervista da Antonio Marcegaglia, amministratore delegato dell'omonimo gruppo, rilasciata al Sole 24 Ore nell'edizione del 10 marzo scorso.
Il numero uno del gruppo parte dal presupposto che l'utile è il risultato di strategie che hanno permesso di migliorare il processo produttivo e ottimizzare la gestione senza licenziare un dipendente.
Il 2009 è stato difficile, lo è stato per tutti. Il gruppo ha affrontato la crisi e l'ha coraggiosamente sfidata, raggiungendo importanti traguardi. Ma per l'AD del gruppo Marcegaglia l'arma più efficace contro la recessione è sicuramente l'investimento, anche in Paesi esteri, soprattutto quelli dell'area Bric: Brasile, Cina, India e Russia.
Anche noi ne siamo molto convinti. In un post dello scorso 5 novembre, infatti, abbiamo voluto evidenziare come qualunque forma di investimento, sia essa immobiliare, finanziaria o di altra natura, possa tramutarsi nel medio/lungo termine in un ritorno di capitali, innescando così un turn over finanziario che produrrà importanti benefici per l'intero sistema imprenditoriale.
Il gruppo Marcegaglia, di cui Antonio Marcegaglia è amministratore delegato, è il risultato dell'evoluzione di una piccola officina creata dal padre. Negli ultimi anni l’impresa ha varato un piano di sviluppo da un miliardo di euro e le previsioni sono delle migliori. L'AD, infatti, annuncia nell'intervista rilasciata al Sole 24 Ore, che prevede piani di sviluppo in Russia, Cina, Polonia e Brasile.