Sostenere il tessuto produttivo nella attuale fase di rallentamento: è questa la grande sfida che si trovano ad affrontare le cosiddette banche del territorio, vale a dire tutti quegli istituti di credito per vocazione legati alle realtà locali in cui operano e la cui è attività è risultata storicamente decisiva per sviluppare il nostro sistema economico basato su piccole e medie imprese (Pmi) e distretti industriali.
Nel suddetto contesto, la Banca Popolare di Vicenza, realtà fortemente radicata nel Nordest con una rilevante presenza anche nel Nordovest, in Toscana (con la controllata Cariprato) e nell’Italia meridionale (con Banca Nuova), ha stanziato oltre 40 milioni di euro, aderendo alla convenzione tra Associazione bancaria italiana (ABI) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che, a livello nazionale, mette a disposizione del sistema bancario complessivi 8 miliardi di euro per sostenere le Pmi*.
L'operazione rientra in un preciso progetto strategico della banca che dopo aver aumentato gli impieghi dell’8% nel 2009, ha deciso di incrementare le erogazioni nell’ordine del 10% anche nell'anno in corso.
I finanziamenti, destinati alle imprese operanti nei settori dell’industria, dell’agricoltura, del turismo e dei servizi, con meno di 250 addetti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro, hanno durata minima di 18 mesi e massima di 60, senza limiti di importo massimo e con esenzione dall’imposta sostitutiva.
Le aziende potranno utilizzare le risorse messe a disposizione per finanziare i loro investimenti di sviluppo, da realizzare o in corso di realizzazione, ovvero finalizzati all’incremento del capitale circolante.
L'impegno della banca è testimoniato anche da altri accordi siglati a livello territoriale nello scorso mese di febbraio con:
– Ascom Confcommercio Treviso, che mette a disposizione 3 milioni di euro alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi
– Fidimpresa Venezia che prevede l'erogazione di 20 milioni di euro alle imprese alberghiere del litorale.
*Lo scorso 17 febbraio, ABI e Cdp hanno sottoscritto la nuova convenzione che definisce i criteri di ripartizione e di impiego della seconda tranche del plafond da 5 miliardi di euro. La convenzione è operativa dal 1 marzo 2010.