L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e la Cassa depositi e prestiti (CDP) hanno firmato oggi una nuova Convenzione che definisce i criteri di ripartizione e di impiego della seconda tranche da 5 miliardi di euro – aumentata degli eventuali residui al 28 febbraio 2010 della prima tranche da 3 miliardi – del plafond complessivo di 8 miliardi di euro messo a disposizione da CDP per il sostegno delle imprese di piccola e media dimensione (Pmi).
Il plafond erogato dalla CDP alle banche può essere utilizzato unicamente per il finanziamento delle Piccole e medie imprese operanti in Italia che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro, come indicato nella Raccomandazione della Commissione Europea del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese (2003/361/CE).
Siglata lo scorso 28 maggio 2009, la convenzione originale fissava in 5 anni la durata del piano di rimborso del finanziamento CDP-banche e destinava una quota del 15% del primo plafond al sistema delle banche di credito cooperativo.
Il nuovo accordo permetterà alle banche, già dal 1° marzo 2010, di sottoscrivere nuovi contratti di finanziamento con CDP ed evitare interruzioni nella concessione dei finanziamenti alle aziende erogati attraverso la provvista della Cassa.
Esso, inoltre, apporta alcune novità che riguardano la ripartizione del plafond, il periodo di contrattualizzazione e la durata della provvista CDP.
Anzitutto, per quanto riguarda i fondi, la seconda tranche verrà ripartità nelle seguenti tre quote:
– una prima quota, di importo pari a 3 miliardi di euro, verrà assegnata in funzione della porzione di mercato di ciascun istituto di credito nei confronti delle Pmi – aggiornata al 31 dicembre 2009, come già previsto per la prima tranche; viene inoltre confermata anche la percentuale del 15% riservata al sistema del credito cooperativo.
– una seconda quota, detta quota premiale, pari all'ammontare della prima tranche eventualmente rimasta inutilizzata al 28 febbraio 2010, sarà ripartita tra le sole banche che avranno utilizzato, anche parzialmente, la porzione della prima tranche loro destinata;
– una terza quota, pari a 2 miliardi di euro, sarà destianta a sportello, a disposizione
delle banche che avranno esaurito le quote precedenti dalle stesse opzionate, nel rispetto
di alcuni limiti di concentrazione. Le risorse della cosiddetta “Quota a Sportello” si incrementeranno degli eventuali residui non utilizzati sulla prima quota e su quella premiale.
Per quanto concerne il periodo di contrattualizzazione, le banche avranno a disposizione quattro mesi, dal 1° marzo al 30 giugno 2010, per sottoscrivere i nuovi contratti di finanziamento con CDP. Per la prima quota e per la quota premiale il periodo di utilizzo terminerà il 28 febbraio 2011, per la quota a sportello il 28 febbraio 2012.
Per rendere più flessibile lo strumento, infine, sono previste scadenze a 3, a 5 e a 7 anni che comportano una diversa articolazione della struttura di rimborso.
Il preammortamento potrà oscillare da 1 a 3 anni sulle scadenze più lunghe, a scelta delle banche ed il costo per quest’ultime varierà in funzione della durata prescelta e della loro struttura economico-finanziaria patrimoniale.