Lavoro al videoterminale: cosa prescrive la legge?

di Roberto Grementieri

Pubblicato 8 Febbraio 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:41

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La diffusione dei PC quali strumenti di lavoro rende attuale la necessità  di garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che utilizzano videoterminali.

Vale la pena ricordare i principali disturbi che possono insorgere a seguito di un uso intensivo di videoterminali: l’astenopia occupazionale, dovuta all’impegno visivo richiesto per lo svolgimento dei compiti, alle caratteristiche dello schermo, all’illuminazione e al microclima del luogo di lavoro; i disturbi muscolo-scheletrici, derivanti da posture, arredi e tempi di lavoro non corretti; lo stress psicofisico, influenzato dai contenuti della mansione, dal software e dal rumore.

Il d. lgs. n. 81 del 2008 prevede che i lavoratori utilizzatori di una attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, devono godere di una pausa di 15 minuti ogni due ore di attività  continuativa.

Il superamento di tale soglia impone l’onere di adempiere a tutti gli obblighi che la normativa prevede all’art. 174.

Gli altri obblighi previsti dal Titolo VII del d. lgs. in parola sono: dovere di formazione e informazione, dovere alla sorveglianza sanitaria, obbligo di fornire arredi e attrezzature a norma.

La normativa esistente, però, risulterà  insufficiente se non si avrà  la collaborazione del dipendente.

L’esempio classico è costituito dal disporre il monitor lateralmente.
Una simile disposizione impone al lavoratore la necessità  di mantenere la testa ruotata, ovvero in posizione innaturale, con conseguenti dolori al collo ed alle spalle.

La sedia deve essere dotata dei requisiti previsti dall’allegato XXXIV del d.lgs. in parola, ma ciò non sarà  sufficiente se non sarà  correttamente regolata.
In tal senso il lavoratore dovrà  preliminarmente sedersi correttamente, con la schiena ben appoggiata allo schienale e successivamente, tenendo i piedi per terra, dovrà  regolarne l’altezza di modo che la coscia e la gamba formino un angolo di 90°.

È bene precisare che i braccioli non sono strettamente necessari, in quanto potrebbero costituire un elemento di disturbo qualora impedissero al lavoratore di avvicinarsi alla scrivania quanto è necessario.

Il lavoratore, una volta pervenuto alla corretta regolazione della sedia, dovrà  avvicinarsi alla scrivania correttamente, dovrà  poggiare gli avambracci sul piano di lavoro su cui è posizionata la tastiera, avendo cura di verificare che tra avambracci e braccio si formi un angolo di circa 90°.

Rimane ancora la necessità  di posizionare adeguatamente gli elementi di un videoterminale: monitor, mouse e tastiera.
Quest’ultima dovrà  essere posizionata di fronte all’operatore a circa 15-20 cm dal bordo della scrivania di modo che il lavoratore possa digitarvi mantenendo poggiati gli avambracci sul piano di lavoro.
Il mouse dovrà  essere posizionato accanto alla tastiera sul medesimo piano.
La regolazione dell’altezza e della distanza del monitor costituiscono elementi importanti: è bene che il monitor sia ubicato ad una distanza minima di 50 cm. La sua altezza dovrà  essere regolata in modo che il bordo superiore dello schermo sia posizionato esattamente all’altezza dello sguardo del lavoratore.

Nel caso di computer portatili è assolutamente necessaria la consegna e l’utilizzo di tastiera e mouse separati, mentre al fine di garantire una corretta altezza del monitor, si potrà  procedere in alternativa alla messa a disposizione di un monitor separato o di un supporto per il portatile che consenta di raggiungere la regolazione desiderata.