Un aumento percentuale a due cifre: l’11% in più nel corso dell’ultimo biennio, è l’andamento rilevato per le malattie professionali in Italia. Le patologie professionali nel nostro Paese procedono dunque in controtendenza agli infortuni sul lavoro.
Secondo Il Rapporto Annuale dell’INAIL nel 2008 le denunce pervenute all’INAIL sono state mille in più rispetto al 2007 (+3,2%) che a sua volta era aumentato di ben 2mila casi sull’anno precedente (+7,4%).
L’Istituto sottolinea che il dato non va genericamente imputato a un peggioramento delle condizioni di salubrità negli ambienti di lavoro quanto piuttosto all’emersione del fenomeno e alla maggiore sensibilità verso un problema in precedenza spesso sottovalutato.
Per quanto riguarda la diffusione delle patologie, la quasi totalità dei casi denunciati riguarda il settore dell’industria e dei servizi mentre i casi restanti si dividono tra settore agricolo ed i dipendenti statali.
Tra le patologie in aumento quelle relative all’apparato muscolo-scheletrico ed i disturbi psichici lavoro-correlati (circa 500 casi l’anno nell’ultimo quinquennio) perlopiù individuati in fenomeni di “mobbing”. Un caso a parte, l’asbestosi (600 casi): una patologia insidiosa a causa di periodi di latenza estremamente lunghi e che secondo stime registrerà la massima manifestazione verso il 2025.
Il Rapporto Annuale 2008 INAIL mette in luce la differenza sostanziale che distingue gli infortuni sul lavoro dalle malattie professionali: mentre gli indennizzi per infortuni riguardano soprattutto inabilità temporanee, per le malattie professionali, si traducono in menomazioni permanenti. Una caratteristica insita nei due eventi lesivi: gli infortuni, pur essendo accidentali e traumatici hanno maggiori possibilità di guarigione, mentre le patologie si dimostrano più insidiose e spesso con un’incidenza dei casi mortali molto più elevata rispetto agli infortuni, al punto da fare ritenere le malattie, più degli incidenti (ormai stabilmente in calo), la “piaga sociale” che affligge il mondo del lavoro.
Recentemente sono state pubblicate le nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura aggiornate con l’indicazione nominativa delle malattie causate da agenti patogeni e la variazione per alcune voci del periodo massimo di indennizzabilità . Quali saranno gli effetti sulle valutazioni e le stime dei dati registrati in futuro dall’INAIL sulle malattie professionali?