Qualche giorno fa il GSE sul proprio sito ha reso noto con un (breve) comunicato stampa che “sono stati superati i 500 MW di potenza degli impianti fotovoltaici installati sul territorio nazionale”.
Rispetto al milione di MW incentivati con il nuovo conto energia il nostro paese è dunque giunto al primo giro di boa della produzione incentivata di energia elettrica tramite impianti solari fotovoltaici. Si conferma in qualche modo “la vocazione” e la intenzione, ribadita soprattutto quando a fine 2008 sembrava che gli incentivi sarebbero spariti o comunque fortemente ridimensionati, che questo paese ha dimostrato verso un modello di sviluppo energetico ecocompatibile, e rinnovabile.
Certo ci vorrà ancora del tempo (leggasi nuovi impianti in attività ) prima che l'energia prodotta da impianti fotovoltaici diventi anche pienamente conveniente, però i risultati sin qui raggiunti dal solare fotovoltaico sembrano essere incoraggianti.
Ma la parte più interessante della notizia riguarda la affermazione (con tanto di tabelle allegate) che “gli impianti di piccola taglia, inferiori ai 20 kW, risultano essere la gran maggioranza (circa 37.000) mentre al momento sono entrate in esercizio solo 8 centrali fotovoltaiche di potenza superiore ad 1 MW”.
Nonostante quindi la permanenza di procedure burocratiche ed autorizzative non esattamente “amichevoli” sono proprio i micro impianti, in molti casi frutto di iniziativa ed investimenti da parte di piccoli imprenditori particolarmente “illuminati“, oltre che sensibili alle tematiche ambientali e probabilmente scettici nei confronti di fonti energetiche che, sebbene teoricamente convenienti, sono fortemente condizionate (guarda caso nei periodi di maggior afflusso di domanda) da logiche che di solito non tengono adeguatamente conto delle esigenze di approvvigionamento delle PMI, a contribuire alla crescita di una produzione energetica in rete.
Dunque, quello che potremmo definire un “solar network“, al pari di quanto accade nelle reti virtuali, si configura sempre più come un sistema diffuso di produzione energetica, alimentato in larga maggioranza da singoli micro impianti collegati in rete, il cui (ulteriore) sviluppo è, al momento, strettamente legato alla adozione delle norme annunciate dal Ministero dello Sviluppo Economico che consentano procedure autorizzative più snelle.
Il raggiungimento del prossimo “giro di boa” potrebbe dunque rivelarsi determinante, soprattutto se venisse confermata la attuale tendenza, per affermare che anche nel settore energetico le caratteristiche vincenti di un modello di business sono legate soprattutto alla partecipazione diffusa di piccoli produttori.