I GAS o gruppi di acquisto solidale, hanno raggiunto anche i territori della Rete.
Questi gruppi di acquisto, nati negli anni Settanta, sono oggi delle organizzazioni spontanee di consumatori che solitamente vivono nello stesso territorio, e che si organizzano per comprare il cibo direttamente da contadini e allevatori.
Oggi in Italia se ne contano centinaia con un ritmo di crescita costante, alcuni formati da una decina di persone, altri da più famiglie che costituiscono delle vere e proprie microstrutture economiche.
L’obiettivo è quello di spendere meno, perché la catena distributiva viene saltata, e di avere cibo di migliore qualità grazie al controllo diretto dei consumatori sui processi produttivi.
Anche le forme organizzative e di coordinamento mutano da gruppo a gruppo. Se alcuni scelgono di rimanere indipendenti, altri hanno aderito ad una rete nazionale di collegamento dei GAS che favorisce la conoscenza fra chi condivide la stessa pratica di consumo etico, oltre a informazioni utili (elenco gas, produttori, prezzi, ecc.) per organizzare un gruppo di acquisto.
Il fenomeno dei GAS travalica inoltre temi strettamente legati all’agricoltura, e incentiva le persone ad un uso sostenibile e democratico della Rete, consigliando l’uso del software libero per un consumo altro anche nell’ambito ITC.
Il legame tra l’emergente Green Economy, strumenti e filosofie presenti sul Web è oggi indiscutibile per sviluppare innovativi modelli di social business , che possono avvalersi dei Gas come mezzo per far circolare prodotti di qualità sostenendo piccoli produttori indipendenti.
C’è chi ha già fiutato l’occasione e sta pensando a sviluppare servizi di e-commerce per prenotare i prodotti ed estendere la portata territoriale delle proprie attività commerciali.