Non è ben chiaro se siano state le banche, con una forte stretta sulle proprie politiche di concessione del credito, o le aziende, con una rivisitazione piuttosto decisa dei piani di investimento.
Il risultato, comunque, è che già dallo scorso autunno gli istituti di credito italiani hanno erogato finanziamenti alle piccole e medie imprese della Penisola con un ritmo meno vivace degli scorsi anni.
Stando anche ai dati forniti dall’ABI, infatti, la crescita di finanziamenti bancari è aumentata del 7% a novembre 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007; un dato che si dimostra in netto calo rispetto a qualche mese prima, con un + 11% di incremento dei prestiti registrato prima dell’esplosione dell’attuale crisi finanziaria.
Ad essere penalizzate dal freno alle erogazioni sembrano inoltre essere soprattutto le Pmi. Le attività produttive di minori dimensioni paiono infatti soffrire maggiormente la possibilità di ricorrere al credito bancario, con percentuali inferiori di crescita del credito alle Piccole e medie imprese rispetto a quelle a favore delle aziende di maggiori dimensioni.
Ci si domanda pertanto se la situazione sia destinata a perdurare anche per il resto del 2009, e quale sarà l’effetto dei cosiddetti Tremonti bond. Le obbligazioni che il Tesoro si accinge ad acquistare dovrebbero migliorare la situazione patrimoniale delle banche e consentire agli istituti di credito di liberare risorse da destinare ai finanziamenti a favore di imprese e famiglie.
Ma basterà ?