Le Pmi italiane tentano un’altra carta, con l'aiuto del Ministro Scajola, per contrastare gli effetti della crisi internazionale, partendo dai principi sanciti nello Small Business Act: regole più chiare ma soprattutto più semplici per le piccole e medie imprese, che faticano a sostenere il peso di un’amministrazione pesante e una legislazione difficilmente applicabile, cui ora si è aggiunta l’attuale congiuntura economica avversa, che minaccia di disperdere un patrimonio produttivo da sempre ritenuto importante nell'economia del Paese.
Così, se da una osservazione critica e attenta dei problemi nella maggior parte dei casi possono nascere soluzioni e addirittura opportunità , per poter scavalcare gli ostacoli di un mercato sempre più rallentato, le Pmi chiedono (da tempo) di poter ottenere, in tempi rapidi, quelle condizioni di vivibilità “minime” ritenute necessarie per tornare a competere efficacemente sui mercati.
Domani 18 marzo 2009 sarà dunque la data di partenza di un confronto – tra Pmi, piccole aziende, microimprese e istituzioni – che riguarderà i temi che da sempre “assillano” i piccoli imprenditori:
accesso al credito
semplificazione amministrativa
interventi fiscali
innovazione tecnologica
efficienza energetica
ambiente
sostegno agli investimenti
formazione
commesse pubbliche
L’avvio del Tavolo per le Pmi sarà probabilmente anche il momento più opportuno per valutare una strategia coordinata a livello europeo per le Pmi, sulla scia di quanto accaduto nel settore finanziario e dati i recenti segnali per nulla tranquillizzanti provenienti dall’Eurozona sulla ripresa di una economia a due velocità .
Il Tavolo di iniziativa per le piccole e medie imprese istituito dal Ministro Scajola rappresenta dunque un’occasione imperdibile per ristabilire condizioni più equilibrate (e meno equilibristiche) in favore delle Pmi italiane, accolto con ottimismo dalle Organizzazioni di rappresentanza.
Allo stesso tempo, occorre prestare attenzione al rischio (purtroppo sempre presente) che la mole di argomenti da trattare mandino al tappeto le buone intenzioni dell’una e dell'altra parte del tavolo.