Sembrava una tipologia di prestazione d'opera destinata a scomparire, senza nemmeno essere stata mai attuata.
Inizialmente prevista dalla Legge n. 30 del 2003, non era mai concretamente sperimentata in Italia fino a quest'anno, quando con la legge finanziaria 2008 ne è stato infatti ampliato l’ambito di applicazione e semplificato l’utilizzo da parte dei datori di lavoro, con la finalità di regolamentare quelle prestazioni occasionali, definite accessorie, perché non riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario.
L'obiettivo, dichiarato dal Legislatore, è quello di offrire occasioni di impiego e di integrazione di reddito indirizzate a soggetti che vengono considerati a rischio di esclusione sociale, in quanto usciti o non ancora entrati nel mondo del lavoro.
E’ partita in estate la sperimentazione del lavoro occasionale regolato da voucher o buoni lavoro. Data l'esperienza positiva (quasi <600mila voucher per un numero presumibile di quasi 40mila lavoratori), a “grande richiesta” l’INPS – con una propria recentissima circolare, e ora l’INAIL hanno riassunto le modalità applicative del lavoro occasionale accessorio fornendo indicazioni per quanto riguarda: l’estensione di questa tipologia contrattuale ai settori Turismo, Commercio e Servizi; i periodi per i quali è ammesso lo svolgimento di prestazioni occasionali accessorie; le imprese familiari previste dall’art. 230 bis del Codice Civile che operano in tali settori.
Sia la prestazione di lavoro che la contribuzione previdenziale e l'assicurazione contro gli infortuni vengono pagati in anticipo dal committente (datore di lavoro) con l'acquisto, di appositi voucher, sia telematicamente che in formato cartaceo, che acquistati dal committente a 10 euro, vengono rimborsati al lavoratore per 7,50 euro netti.
L’utilizzo dei voucher, dunque, ha prodotto una notevole semplificazione nello scambio tra domanda ed offerta nei casi di prestazioni caratterizzate da lavoro occasionale, permettendo alle imprese, soprattutto a quelle più piccole, di semplificare enormemente le procedure per l’assunzione del personale occasionale, e per il quale è possibile prevedere un ulteriore estensione di settori interessati.