Risparmio energetico e ricadute sulle Pmi

di Paolo Sebaste

Pubblicato 2 Dicembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:42

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Quando si parla di risparmio energetico, di energie rinnovabili e dei presumibili benefici soprattutto per le Pmi, almeno in questo momento in Italia c’è poco da stare allegri.

Tutto questo mentre in California, la prestigiosa università  di Berkeley ha recentemente pubblicato uno studio da cui emerge che le politiche energetiche degli ultimi 30 anni adottate nello Stato hanno portato alla creazione di circa un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro.

il Professor David Roland-Holst, economista della università  di Berkeley ed autore dello studio afferma infatti che, dopo lo shock petrolifero del 1977 i criteri di risparmio energetico molto restrittivi adottati dallo Stato della California, in particolare sul consumo delle apparecchiature e sugli sprechi energetici, hanno portato a risultati eccellenti: mentre negli USA il consumo energetico pro-capite è aumentato del 50%, in California è rimasto invariato.

Un caso esemplare, oggi più che mai di forte attualità  alla luce dei rapidi mutamenti di scenario economico che fortemente incidono anche sui piani di investimento e di risparmio energetico nel più ampio quadro del perseguimento degli obiettivi di Kyoto.

Lo studio calcola che l'adozione di politiche di risparmio energetico restrittive , nonostante abbiano comportato una perdita di circa 2 miliardi di dollari e di 25mila posti di lavoro per il settore Energia, allo stesso tempo ha determinato un aumento delle risorse finanziarie disponibili per i virtuosi cittadini californiani, i quali hanno orientato i propri acquisti in favore di altri settori economici quali Commercio e Servizi o Finanziario, per un ammontare di 50 miliardi di dollari. Da qui, la stima della creazione di circa un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro.

Lo studio riporta inoltre che, se la California non avesse adottato questa politica, avrebbe dovuto provvedere alla costruzione di nuove centrali di produzione energetica: occorre quindi considerare il risparmio delle spese per la costruzione e gestione degli impianti cui si deve aggiungere quello derivante dai costi per l’acquisto dei combustibili che avrebbero dovuto alimentare queste centrali.

Persino il Governatore della California Arnold Schwarzenegger, di fede repubblicana, si è convinto dei risultati positivi in termini ambientali e soprattutto economici ottenuti con una politica attenta al risparmio energetico, ed ha avviato un nuovo piano di riduzione della spesa energetica.

A questo punto potremmo chiederci se una soluzione del genere, adottata in Italia, porterebbe altrettanta occupazione, incentivazione ai consumi, rilancio di settori in crisi, minore importazione di combustibili, minor inquinamento e magari anche il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto.

California dreaming?