Una frase ricorrente nei discorsi di Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia è questa:
“E’ sbagliato ridurre tutto a Stato e mercato. In realtà la grande questione futura sarà quella tra etica e non etica“.
Secondo Tremonti infatti “fino a 10-15 anni fa c’era la partita doppia costituita dal conto economico e da quello patrimoniale. Il primo si basava sul reddito, sui valori di Borsa, il secondo sul carattere personale, fiduciario, sul prudente apprezzamento degli amministratori“.
“Oggi”, prosegue, “la Finanza ha preso il sopravvento sul conto patrimoniale, portando la situazione ai disastri attuali”.
Secondo il Ministro il processo di globalizzazione si è svolto troppo in fretta, senza mondializzazione dei diritti e dei doveri.
Il Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, teorico della finanza etica e fondatore della Grameen Bank, sostiene che l’Organizzazione Mondiale del Commercio sia un bulldozer al servizio delle maggiori economie, come gli Stati Uniti, che pretendono la libertà di poter vendere in qualsiasi mercato, ma che spesso temono, in casa loro, anche la concorrenza più piccola e innocua di qualche prodotto agricolo o artigianale e che sia necessario promuovere delle forme di aiuto sostenibile affinché la globalizzazione possa davvero essere utile allo sviluppo..
Secondo il rapporto di Amnesty International con la globalizzazione il potere scivola dalle mani degli Stati e si sposta “silenziosamente” in quelle delle multinazionali, che diventano i nuovi interlocutori nelle campagne per la difesa dei diritti umani in tutto il mondo.
Secondo il Ministro Tremonti in questo frangente non si può parlare di step di un normale ciclo economico ma di una discontinuità , una rottura nella linea di sviluppo. Afferma:
“non è la fine del mondo, ma la fine di un mondo. Un mondo drogato, truccato, tarato dalla folle vertigine della Finanza.”
In conclusione, i parametri abituali stanno saltando, il meccanismo della globalizzazione sembra fallito, dunque cosafare, cosa aspettare? Un tentativo di unità del Mondo è fallito e la Nazione che rappresentava per noi l’asse centrale è in netta difficoltà ..
Una parentesi storico-economica davvero sconvolgente.