Massima attenzione dei media, in questo periodo, sul tema degli infortuni sul lavoro unita (e non potrebbe essere altrimenti) all’impegno delle Istituzioni nei confronti dei lavoratori e dei piccoli imprenditori, per la diffusione e l’incremento della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Seppure i dati ufficiali non consentano di abbassare la guardia nei confronti di un argomento che ha assunto un grande impatto sociale ed emotivo, secondo il rapporto annuale dell’INAIL, il bilancio infortunistico per l’anno 2007 rilevato al 30 aprile 2008 (confermando quello che sembra un trend consolidato da almeno sei anni), presentava miglioramenti rispetto all’anno precedente, sia per l’andamento generale del fenomeno sia per il numero di infortuni mortali: un fenomeno, che proprio in questi ultimi mesi, ha scosso per una serie di tragici eventi la coscienza civile e sociale del Paese.
la lotta agli incidenti sul lavoro deve essere, quindi, sostenuta da uno sforzo continuo e costante, anche al di là delle cifre più ottimistiche rispetto al passato e necessita, evidentemente, di un cambiamento prima di tutto culturale nell’approccio al lavoro, per consentire una futura diminuzione degli infortuni.
Tra le iniziative messe in campo allo scopo di diffondere la cultura della prevenzione sui luoghi di lavoro, l'INAIL ed il Ministero del Lavoro hanno avviato recentemente una campagna denominata “Attenzione ai comportamenti sicuri” incentrata sul tema dell’attenzione e che intende esortare sia lavoratori che i datori di lavoro a perseguire tale valore comune in difesa della sicurezza sul lavoro, incentivando i comportamenti utili alla prevenzione degli infortuni e ribadendo la necessità di rispettare le disposizioni di legge introdotte in materia dal nuovo Testo Unico.
In tale contesto vale la pena di ricordare che, ad esempio, gli imprenditori artigiani lavorano fianco a fianco con i loro dipendenti e quindi ne “condividono” quotidianamente i rischi relativi agli infortuni, nello svolgimento della attività imprenditoriale.
Il messaggio della campagna informativa, punta quindi a stimolare la consapevolezza che, la sicurezza sul lavoro deriva dall'adozione di comportamenti responsabili ed idonei a non mettere a repentaglio l'incolumità propria ed altrui, affiancati all'impiego dei dispositivi di protezione prescritti dalle norme di legge.
Evidentemente le sole sanzioni e prescrizioni normative, soprattutto con riferimento alle Pmi, non vengono considerati i soli strumenti efficaci per contrastare e ridurre ulteriormente questo fenomeno.
Le Istituzioni, dunque, sembrerebbero seriamente impegnate su questo fronte, agendo anzitutto attraverso un’attività di formazione ed informazione mirata che, tra l'altro, dovrebbe coinvolgere più profondamente anche la scuola, attraverso un approccio specificatamente orientato al mondo del lavoro e che prepari i giovani all’inserimento professionale. Il tutto possibilmente con la destinazione di specifiche risorse finanziarie per supportare queste attività soprattutto nelle Pmi.