Terminato il periodo di chiusura estiva, le aziende hanno riaperto i battenti riavviando la produzione, ma con qualche ansia in più.Per tutto il periodo che ha preceduto la pausa estiva, infatti, tra le notizie che hanno tenuto banco, soprattutto per i risvolti di carattere economico, la vicenda del caro-petrolio è stata quella che ha registrato impennate degne di record olimpici, trascinando sempre più in alto il prezzo dei carburanti e, conseguentemente, il prezzo di gran parte delle materie prime.
Il Governo ha reagito adottando una serie di misure volte a fronteggiare il rialzo repentino del prezzo del greggio, la più dibattuta delle quali è stata senz’altro la scelta di rientrare nel novero dei Paesi produttori di energia nucleare. Una scelta che, in ogni caso, avrà i suoi effetti “visibili” in tempi medio lunghi, almeno per quanto riguarda il prezzo della bolletta relativa ai consumi energetici e sui bilanci aziendali.
Nel frattempo, le aziende italiane continueranno ad affrontare la competizione dei mercati sotto il peso della crescente incidenza di questo fattore della produzione.
Intanto la produzione di energia da fonti rinnovabili di recente è stata fortemente incentivata, in modo da ottenere condizioni di miglior equilibrio rispetto a quella derivante dai tradizionali combustibili fossili.
Il tutto, contribuendo alla rinascita di un forte interesse, soprattutto con riferimento alla produzione di energia solare, sotto il profilo scientifico e progettuale. Eppure, dai dati relativi alla produzione che il GSE fornisce quotidianamente, si desume un trend di crescita ancora molto lento.
Infine va citato l’impegno assunto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e del Gas nell’avviare azioni che consentano una migliore regolazione del mercato elettrico, seguito ai richiami delle Pmi italiane sul continuo aumento del costo dell’energia elettrica.
Un costo sostenuto in gran parte proprio dai piccoli imprenditori che, ancora una volta, si scoprono lontani dalla possibilità di cogliere i frutti positivi derivanti dalla liberalizzazione del mercato.
Insomma, il settore della produzione di energia in Italia prosegue, con un percorso avviato verso la liberalizzazione, con l’obiettivo dichiarato del contenimento dei prezzi e di una produzione (ed uso) diversificati ed allo stesso tempo più razionali. Tuttavia, evidentemente, restano ancora alcuni nodi da risolvere nel prossimo futuro affinché questo fattore assuma, in positivo, il ruolo di elemento chiave della competitività sui mercati delle piccole imprese.