Spesso si trascura l’importanza di valorizzare e tutelare i propri marchi attraverso la loro registrazione. Questo capita di frequente anche tra le piccole e medie imprese.
A tal proposito, quindi, è opportuno ricordare le possibilità offerte dall’ordinamento nazionale ed internazionale.
Per quanto riguarda l’Italia, la procedura standard, sicuramente nota, prevede la registrazione presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, presentando la domanda alle Camere di Commercio provinciali o, telematicamente, attraverso il servizio Telemaco di Infocamere.
All’interno della stessa procedura, è possibile, entro sei mesi dal deposito di un marchio nazionale, estendere la tutela ai 76 Paesi aderenti all’Accordo di Madrid, ottenendo in questo modo un marchio internazionale, la cui data di deposito coinciderà con la data del precedente deposito nazionale.
E’ però opportuno ricordare che a livello europeo è possibile richiedere una registrazione all’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno (UAMI, OAMI in inglese), che ha sede ad Alicante, in Spagna.
L’UAMI è competente per la registrazione di marchi ma anche disegni o modelli comunitari, che riguardano l’aspetto esteriore di un prodotto o parte di esso, caratterizzabile da linee, contorni, colori, forma, struttura superficiale, materiale, ornamento.
Tornando ai marchi, i vantaggi di una registrazione comunitaria sono ovviamente l’estensione immediata della tutela a tutti i 27 Paesi della Ue. C’è da dire, al riguardo, che l’Unione Europea ha aderito all’Accordo di Madrid, e questo implica che sia possibile partire da un marchio comunitario per ottenere una tutela più ampia, ma anche che in sede di registrazione internazionale sia possibile designare l’Unione Europea come Paese, ottenendo così una protezione analoga a quella che si avrebbe richiedendo direttamente una registrazione comunitaria.
Anche in questo caso è possibile avviare la procedura per via telematica, tramite il sistema e-filling. Scegliendo questa strada, tra l’altro, si ha diritto ad uno sconto sulla tassa di deposito e di rinnovo.
Al momento della domanda, è necessario indicare la classe o le classi di di riferimento del prodotto, all’interno della classificazione di Nizza. Le prime tre classi sono incluse nella tassa di deposito, per ogni ulteriore classe è invece necessario pagare un contributo aggiuntivo.
Occorre infine citare la sezione del sito chiamata MYPAGE: da qui è possibile accedere ad una vera e propria area personalizzata all’interno del sito, dalla quale è possibile compiere e gestire in maniera più funzionale tutte le operazioni amministrative di comunicazione e ricerca.
Ad esempio potremo ottenere la compilazione automatica di un form con i dati del nostro profilo, gestire le domande di rinnovo o ricevere in PDF l’esito della ricerca di marchi già registrati simili al nostro svolta dall’ufficio subito dopo il deposito (gratuita fino al mese di marzo scorso, ora facoltativa e a pagamento).
Per qualsiasi approfondimento o chiarimento, oltre allo spazio dedicato ai commenti, è possibile consultare il sito dell’UAMI, che prevede sezioni dedicate alle domande frequenti molto ampie e ben fatte.
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