Ladri di biciclette…i "perchè" del software contraffatto

di Ferdinando Cermelli

Pubblicato 17 Aprile 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:44

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Provate ad immaginare, sotto casa vostra, due rastrelliere di biciclette: in una ci sono le biciclette incatenate appartenenti ai relativi proprietari, nell’altra ci sono diversi modelli (mountan bike, da passeggio con cestino, etc.) all’uso libero, con il solo obbligo di mantenerle utilizzabili da tutti.
Cosa pensereste vedendo qualcuno appropriarsi di una bicicletta “privata” avendo a disposizione quelle d’uso gratuito?

Non so voi, ma io non vedo un grande ingegno in questa scelta. È quello che mi accade di pensare quando vedo dei computer equipaggiati con software proprietario installato in modo fraudolento ovvero, come si dice in gergo, “crackato” o nella versione “di prova”.

La disponibilità  di software libero, ovvero di software acquisibile, installabile ed utilizzabile gratuitamente, è ormai talmente elevata da non giustificare questi comportamenti soprattutto in ambito aziendale, questo anche volendo prescindere dall’aspetto penale. Infatti, è possibile reperire applicazioni rilasciate con licenza GPL in grado di sostituirsi alle analoghe versioni commerciali.

La presenza di questi software si può rilevare tanto in ambienti pubblici quanto privati; per fare un esempio tanto rilevante quanto recente, il Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest (CSBNO) ha recentemente effettuato la migrazione da sistemi chiusi (commerciali) a sistemi aperti; esempio seguito da molti comuni, provincie e scuole e molto diffuso all’estero.

Queste applicazioni – e non solo i sistemi operativi – intervengono tanto per l’uso privato o didattico quanto in ambito professionale e quindi aziendale; non solo quindi fotoritocco o suite per l’ufficio ma anche Customer Relationship Management (CRM), pianificazione, gestione della documentazione, Content Management Sistem (CMS), CAD; solo per fare qualche esempio.

Ma allora perché si continua ad utilizzare applicazioni commerciali che costano o espongono a rischi legali?

  • cultura?
  • pigrizia?
  • visibilità ?

Per tutte queste possibili cause, si può solo continuare a veicolare il messaggio sperando di fare breccia, dal momento che il software libero non utilizza canali pubblicitari.

La lista delle applicazioni disponibili è lunga e cresce ogni giorno… Non sapete dove cercarli? Non sapete quale applicazione fa al caso vostro?
Provate su WEBI.

La scelta è discretamente ampia, quindi… buon divertimento.