Mi perdonerete se per una volta mi permetto di uscire dal “seminato” della tecnologia, ma negli ultimi tempi il tema della salute e della sicurezza sul lavoro è venuto nuovamente fuori con toni drammatici.
Siamo purtroppo stati testimoni inermi di gravi incidenti che ancora una volta hanno causato la morte o il ferimento di lavoratori che stavano compiendo il loro dovere. Già , ancora una volta: nonostante vi siano norme e leggi che cerchino di delineare in modo preciso diritti e doveri di dipendenti e datori di lavoro, troppo spesso dobbiamo constatare come gli incidenti siano causati da negligenze e inadempienze rispetto alle procedure previste.
Siamo di fronte ad una vera e propria tragedia. Le morti bianche dal 2002 al 2007, solo nel nostro Paese, sono state oltre 9000, tra malattie professionali, dovute all’esposizione di sostanze nocive come l’amianto, e gli infortuni. Si tratta di un’analisi elaborata dall’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro, su commissione INAIL. E questo è ovviamente un bilancio inaccettabile
Ogni contributo, anche in termini economici, che possa aiutare a sensibilizzare le aziende in materia è certamente apprezzabile. L’INAIL ha deliberato lo stanziamento di oltre 200 milioni di euro per il finanziamento di interventi progettuali rivolti all’igiene ed alla sicurezza dei luoghi di lavoro. L’obiettivo è quello di favorire sia l’adeguamento delle strutture e dell’organizzazione alle normative vigenti delle PMI dei settori agricolo ed artigianale, che la formazione e l’informazione dei lavoratori.
Ciò deve avvenire – e qui ritorniamo alla nostra amata tecnologia – anche mediante la definizione di supporti informatici, multimediali e banche dati, da mettere a disposizione di chiunque lo desideri, in forma gratuita od a costo di produzione.
In ogni caso, occorrerebbe una reale presa di coscienza da parte di tutte le entità coinvolte, sia in termini di responsabilità diretta che indiretta, per comprendere quanto siano primarie ed inalienabili i principi riguardanti la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute: ancor prima di vincoli legislativi, peraltro ineccepibili ed indispensabili, credo vi sia un inadeguato approccio sociale e culturale alla problematica.