Il settimo Programma Quadro e 265 milioni per le nuove tecnologie

di Marco Mattioli

Pubblicato 23 Gennaio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:44

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Ci siamo già  rivolti in un precedente post agli aspetti concernenti le PMI e la innovazione tecnologica, cercando di sottolineare l’importanza e la necessità  di un impegno teso alla ricerca e allo sviluppo di nuove soluzioni.

In questo ambito si conferma essenziale lo stimolo economico derivante dai fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea, proprio per coadiuvare e supportare lo spirito d’iniziativa delle aziende maggiormente determinate nella corsa verso nuovi traguardi.

In particolare, i Programmi Quadro (PQ) sono i principali strumenti finanziari dell’Unione Europea per incentivare le attività  di ricerca e sviluppo che coinvolgono quasi tutte le attività  scientifiche. I PQ sono stati attuati a partire dal 1984, con una copertura di periodi di cinque anni. Dal 1° gennaio 2007 è operativo il 7°, per il quale è stata invece prevista una durata di sette anni, concludendosi così nel 2013.

Uno degli scopi principali è quello di favorire uno sviluppo sostenibile, rivolgendosi a dieci temi di elevato livello:

  • Salute
  • Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologia
  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)
  • Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione
  • Energia
  • Ambiente, incluso il cambiamento climatico
  • Trasporto, inclusa l’aeronautica
  • Scienze socioeconomiche e discipline umanistiche
  • Spazio
  • Sicurezza

Restando ancorati a temi tecnologici, di recente è stato pubblicato il terzo invito a proporre iniziative riguardanti la Società  dell’Informazione. Grazie ad un fondo di 265 milioni, i settori coinvolti sono: sistemi cognitivi, interazione, robotica; biblioteche digitali e contenuti; tecnologie future ed emergenti.

Il contributo è a fondo perduto per valori che vanno dal 50% al 75% rispetto ad attività  di ricerca e sviluppo tecnologico; per il 50% per attività  di dimostrazione e per il 100% per le altre attività .

Si tratta dunque di una ulteriore opportunità  rivolta alle PMI, ai centri di ricerca e alle Università , disponibili a realizzare – in partnership costituite da almeno tre candidati presenti in uno Stato Membro o Paese Associato diverso – progetti di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico.