Le difficoltà del mercato IT sembrano ridimensionarsi, di fronte ai più recenti dati sulle vendite dei personal computer.
Secondo quanto risulta da un articolo de Il Sole 24 Ore, in base ai dati IDC, nel terzo trimestre del 2007 infatti la vendita di pc ha registrato una crescita del 15% su scala mondiale.
Buona parte di questo incremento è dovuto alle vendite in Europa Occidentale. E una fetta consistente di queste vendite è conseguenza delle sempre maggiori preferenze degli utenti nei confronti dei notebook.
Proprio questo dato sembra il più interessante. Vediamo insieme il perché…
Rispetto ai desktop, i computer portatili a parità di potenza costano decisamente di più. In considerazione della grande attenzione alle spese da parte delle aziende, queste crifre sembrerebbero indicare una chiara tendenza a una maggiore mobilità dei lavoratori.
Mobilità che potrebbe essere legata a due fattori: uno conseguenza di un’effettiva necessità di spostarsi (avendo comunque a portata di mano tutto l’occorrente per lavorare), e un secondo legato invece alla disponibilità del lavoratore di operare da casa a patto di poter disporre di un pc al proprio domicilio.
Senza entrare nel merito di ciascuno dei due aspetti, la questione interessante potrebbe essere quella di cercare di capire se effettivamente si stia affermando un nuovo modello di lavoro. Un modello fatto di più mobilità , di connettività always-on, di una maggiore collaborazione con clienti e partner commerciali…
L’alternativa potrebbe essere una ragione prevalentemente d’immagine. Anche senza la garanzia di un ritorno di produttività immediato, non è da escludere che un’azienda sia disposta a dotare di notebook anche alcuni dipendenti che in realtà non ne hanno bisogno.
Da una parte per non creare “gelosie” controproducenti per lo spirito di gruppo, dall’altra come una sorta di benefit per stimolare il dipendente…