Il riconoscimento dei lavori usuranti svolti ai fini dell’anticipo sulla pensione va richiesto entro il 1° maggio per chi matura i requisiti nell’anno successivo. La domanda si presentata telematicamente, allegando il modulo AP45.
Nel calcolo degli anni di lavoro usurante svolto per il diritto alla pensione anticipata si considerano anche i periodi di contribuzione figurativa versati in aggiunta a quella obbligatoria, mentre non valgono quelli esclusivamente figurativi (come ad esempio la mobilità).
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Si tratta dell’opzione di flessibilità in uscita per chi ha svolto o svolge lavori usuranti. Il riferimento normativo è dato dai commi da 206 a 208 della legge 232/2016: la Legge di Bilancio non è intervenuta su questa norma, che pertanto resta confermata.
Pensione lavori usuranti: come funziona oggi
L’accesso alla pensione anticipata per gli addetti ai lavori usuranti è consentita ai lavoratori dipendenti al raggiungimento della quota 97,6 con almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi. Per gli autonomi, il requisito è invece la quota 98,6 con 62 anni e sette mesi di età e 35 anni di contributi.
Questi requisiti sono stati confermati fino a tutto il 2026.
Bisogna anche aver svolto i lavori usuranti per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa, oppure per un periodo pari almeno alla metà della vita lavorativa.
Si tratta di lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti; addetti alla “linea catena”; conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo; lavoratori notturni a turni.
Contributi validi per la pensione usuranti
Bisogna tener conto dei periodi effettivamente lavorati, nei quali si possono comprendere anche quelli in cui eventualmente l’accredito di contribuzione obbligatoria è integrato dall’accredito di contribuzione figurativa, mentre sono esclusi i periodi di mancato svolgimento dell’attività lavorativa e quelli totalmente coperti da contribuzione figurativa (ad esempio, mobilità).
Se il lavoratore quando presenta la domanda di riconoscimento dell’attività usurante ha già interrotto l’attività lavorativa, prende come riferimento per il calcolo i periodi precedenti alla data di cessazione dell’attività.
Esempio di calcolo pensione usuranti
Con domanda presentata a giugno ed attività lavorativa cessata il primo febbraio, i sette anni all’interno degli ultimi dieci anni si calcolano fino al 31 gennaio. Se invece il lavoratore lavora ancora, i periodi da considerare sono quelli precedenti la data di cessazione dell’attività lavorativa indicata dall’interessato nella domanda di riconoscimento del beneficio insieme alla tipologia di attività che lo stesso svolgerà fino alla predetta data. Importante: non occorre che l’attività usurante sia continuativa, e non è necessario averla svolta nell’anno di perfezionamento dei requisiti pensionistici, o nell’ultimo anno di lavoro.
Per accertare il requisito della svolgimento della mansione usurante per almeno metà della vita lavorativa, si fa riferimento all’anzianità contributiva maturata presso la gestione previdenziale a carico della quale deve essere liquidata la pensione, in base alle disposizioni in essa vigenti.
Cumulo contributi per la pensione usuranti
Per quanto riguarda il requisito per la pensione (quota 97,6 o 98,6), è possibile raggiungerlo attraverso il cumulo dei contributi. Nel caso in cui il cumulo comprenda periodi di contribuzione in una gestione lavoratori autonomi, il requisito sarà la quota 98,6.
La pensione anticipata lavori usuranti è accessibile anche a coloro che hanno svolto per un determinato periodo turni notturni (i periodi minimi sono dettagliati nella legge 67/2011, articolo 1, comma 1, lettera b). Il riferimento è l’anno solare, fra un qualsiasi giorno e il corrispondente dell’anno precedente.
Esempio: con dimissioni il 20 febbraio, si considerano le ore notturne svolte dal 20 febbraio dell’anno precedente. Ecco i requisiti richiesti per i lavori notturni:
- più di 77 notti lavorate all’anno: quota 97,6 per i dipendenti e 98,6 per gli autonomi;
- fra 72 e 77 notti lavorate all’anno: 98,6 per i dipendenti, e 99,6 per gli autonomi;
- da 64 a 71 notti lavorate all’anno: quota 99,6 per i dipendenti a 100,6 per gli autonomi.
Attenzione: non si applicano per il momento gli adeguamenti alle speranze di vita. Inn base alle rilevazioni INPS e al relativo decreto MEF di aggiornamento biennale, a legislazione vigente i requisiti sopra descritti non subiranno alcuna modifica fino al 31 dicembre 2026.
Domanda di pensione usuranti
I termini per la presentazione delle domande per la Pensione Quota 41 degli addetti a lavori usuranti scadono il 1° maggio di ogni anno per chi perfeziona i requisiti nell’anno successivo. Si tratta di una richiesta di certificazione del diritto.
La presentazione in ritardo, comporta il differimento della concessione della pensione nella seguente misura:
- un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari ad un mese;
- due mesi, per un ritardo della presentazione superiore ad un mese ed inferiore a tre mesi;
- tre mesi per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.
Per i dipendenti del comparto Scuola, la presentazione in ritardo comporta invece il differimento al primo settembre o al primo novembre dell’anno successivo.
Per approfondimenti, si consulti a questo link il Messaggio INPS con le istruzioni per le domande riferite alla pensione usuranti 2024.