La stesura del proprio curriculum genera sempre qualche perplessità. Saranno i fiumi di letteratura che si trovano online, sarà la ricca dovizia di modelli presenti anche nella raccolta di Word, o sul sito della Microsoft, sarà che presentare noi stessi in due parole rende difficilissimo scegliere le cose da dire ma, spesso, ci confrontiamo con la pagina bianca dell’editor di testi e non sappiamo da dove cominciare.
Da un punto di vista tecnico esistono molte varietà di schemi, così tanti che scegliere quale utilizzare ci pone quasi in imbarazzo. Poiché il curriculum è un documento che non viene radicalmente riscritto una volta al giorno, ma viene steso una volta per tutte e poi integrato e aggiornato con l’arricchirsi delle esperienze professionali, vale la pena di perdere qualche istante per esaminare le risorse che abbiamo immediatamente a disposizione, cercando di fare la scelta giusta una volta per tutte.
I modelli di curriculum in Word, nella versione 2007, sono suddivisi in tre categorie: i curriculum di base, che costituiscono la sezione più fornita e sostanziosa, quelli per professione, che annoverano un solo modello (quello per direttore commerciale), e quelli per situazione (e, anche qui, mi pare che non ci sia un granché da prendere in considerazione).
Il primo curriculum che compare tra quelli di base è quello europeo, che in questi anni è molto in voga e ha, come principale caratteristica, quella di tentare di organizzare le esperienze e le competenze curricolari, in modo che siano agevolmente riconoscibili e individuabili in tutta la comunità. Non è, quindi, migliore o più professionale di un altro modello: semplicemente risponde all’esigenza europea di chiamare le stesse abilità nello stesso modo, in tutti i paesi della comunità.
Il modello di curriculum europeo può essere facilmente reperito, anche in rete, corredato di relative istruzioni per la compilazione, sul sito di Europass.
Se decidete di optare per la scelta di questo modello, vi suggerisco di perdere ancora qualche minuto per leggere attentamente la sezione relativa alle abilità linguistiche che, secondo me, da un lato, costituisce il nucleo più difficile da interpretare; dall’altro è di fondamentale importanza per far aderire le proprie competenze a tutta questa operazione di uniformazione.
Come dicevo, il CV europeo è solo il primo di una lunga lista di modelli, i quali sono diversi per forma, sfondi proposti e disposizione delle informazioni. Ricordate sempre che potete fortemente personalizzare il documento scelto, a seconda dei vostri gusti: cambiare le immagini di sfondo, i colori e gli stili utilizzati per il testo.
È inoltre possibile prevedere uno spazio per inserire una fotografia, se desideriamo che, al termine di un colloquio, più facilmente ci si ricordi di noi.
Non siamo obbligati a servirci di un modello bello e pronto, per presentarci. In tutto questo bisogno di uniformità, ben vengano i modelli auto costruiti, purché rispondano a poche, semplici regole per la collocazione, sul foglio, delle informazioni e dei contenuti umani che fanno di quel documento, la nostra storia professionale; anzi: più ancora di un titolo o di un attestato, un modello di esposizione semplice ma ben progettato è in grado di dimostrare una nostra, fondamentale competenza: la capacità di presentare noi stessi.