L’importo massimo mensile della NASpI per il 2023 è pari a 1.470,99 euro al mese ma la quota spettante varia in base alla situazione retributiva precedente alla perdita dell’occupazione. Il sussidio non si perde se si trova un nuovo lavoro purché si resti sotto una certa soglia.
Ci sono dunque una serie di casi in cui è possibile percepire l’indennità di disoccupazione e svolgere un’attività lavorativa, sia autonoma sia subordinata: la discriminante in genere è il reddito ma ci sono una serie di regole diverse a seconda della tipologia di attività.
Vediamo una breve guida alla compatibilità fra la NASpI e l’attività lavorativa.
NASpI con lavoro subordinato
Il lavoro subordinato si può sommare alla NASpI se il reddito annuo è inferiore a 8.145 euro (soglia della no tax area) e se il contratto di lavoro non supera la durata di 6 mesi (la disoccupazione viene sospesa per il periodo corrispondente). Il datore di lavoro, inoltre, deve essere diverso da quello con il quale si è interrotto il rapporto che ha provocato la disoccupazione. Il sussidio spettante sarà però ridotto di un importo pari all’80% del reddito da lavoro.
Ci sono una serie di procedure da rispettare: bisogna comunicare all’INPS l’inizio del rapporto di lavoro entro un mese, indicando anche il reddito annuo previsto.
NASpI con lavoro part-time
Se il lavoratore perde uno solo due diversi rapporti di lavoro part-time di cui era titolare e mantiene un reddito inferiore a 8.145 euro euro, può mantenere il lavoro a tempo parziale e chiedere la NASpI, che anche in questo caso sarà ridotta dell’80% del reddito. Devono comunque essere rispettati tutti i requisiti di accesso al trattamento e bisogna comunicare all’INPS il reddito annuo presunto per la prestazione lavorativa in essere.
NASpI con lavoro autonomo
Un’attività autonoma può essere svolta da chi percepisce la NASpI se il reddito non supera i 4.800 euro. La disoccupazione sarà però ridotta dell’80% del reddito previsto e bisogna informare l’INPS dell’inizio della nuova attività entro un mese. Se il lavoratore in disoccupazione svolge diverse attività, l’INPS dovrà verificare il reddito complessivo, riducendo poi di conseguenza il trattamento.
Obbligatoria l’autodichiarazione sul reddito ricavato dall’attività lavorativa entro il 31 marzo dell’anno successivo alla percezione della prestazione.
Adempimenti per chi lavora in NASpI
I disoccupati che dal 2022 beneficiavano della NASpI ma lavoravano (in caso di svolgimento di attività lavorativa autonoma, parasubordinata, subordinata, occasionale), dovevano comunicare all’INPS il reddito presunto 2023 entro il 31 gennaio (tramite modello NASpI-Com) anche se tale reddito presunto è pari a zero. Fin quando non lo faranno, avranno il sussidio sospeso.