Buone notizie: l’occupazione nelle piccole e medie imprese in Italia è tornata a crescere nel 2013. Secondo un’indagine condotta dalla Fondazione Leone Moressa su un campione di oltre 1000 aziende con meno di 20 addetti, l’aumento degli occupati sarebbe pari all’1,60%. Tuttavia, la cautela è d’obbligo in quanto le prospettive di una ripresa sono ancora incerte per il 2014: il totale degli addetti nelle PMI è destinato a rimanere invariato (-0,03%), mentre il numero di stranieri impiegati dovrebbe salire di poco (0,52%).
Un dato che fa riflettere: l’incremento percentuale degli occupati è superiore a quello della quota parte di manodopera straniera assunta nel settore (+ 0,93%) ma i lavoratori non italiani risultano ancora componente fondamentale. Oltre un addetto su cinque, infatti, nelle PMI è straniero (23,9%) e il 43,4% delle imprese ha almeno un assunto non Italiano, con una percentuale che arriva al 54,4% nella produzione.
Perché vengono assunti stranieri? Stando alle risposte degli imprenditori intervistati, il motivo sarebbe la mancanza di manodopera locale (33,6%) e secondariamente la disponibilità a svolgere mansioni più pesanti (27,7%); terzo,la voglia di lavorare di più (21,3%).
Quali canali vengono utilizzati per intercettare la domanda di lavoro? Oltre il 75% dei contatti si realizza per via informale: il 52,0% per contatto diretto mentre il 24,9% su segnalazione di altri addetti o altri imprenditori.
A livello contrattuale i lavoratori stranieri hanno meno frequentemente un contratto a tempo indeterminato (68,7% contro l'83,4% del totale addetti), mentre sul piano regionale il Nord Ovest è il territorio con il maggior aumento di addetti stranieri (3,68%). Il settore che ha riscontrato un di più di incremento di manodopera straniera è quello dei servizi alle persone (2,53%).
Quanto alla provenienza più del 60% degli stranieri addetti nelle PMI viene da paesi europei. Il 26,9% proviene dall'Africa, il 7,8% dall'Asia e il 2,6% dall'America. I paesi con più lavoratori assunti sono Romania (14,5%), Albania (13,0%) e Marocco (8,3%).