Crescono, se pur fra mille difficoltà . Sono bloggers, appmakers, youtubers, commercianti 2.0, professionisti del marketing e imprenditori digitali. La crisi del lavoro dipendente ha spinto sempre più Italiani, per scelta o necessità , a tentare di collocarsi e ri-collocarsi nel mercato dei servizi collegati al Web.
Le nuove piccole imprese tecnologiche nascono, si sviluppano e spesso muoiono precocemente.
Altre invece riescono ad affermarsi: secondo i recenti dati elaborati da Unioncamere nei primi sei mesi dell’anno sono nate ben 1300 aziende, in particolare:
- Commercio online 1.047
- Produzione software 630
- Servizi di informazione 573
- Manutenzione computer 543
C’è quindi, e ci sarà , una domanda costante di dipendenti e liberi professionisti da inserire, per periodi più o meno prolungati, negli organigrammi e nei team di progetto delle imprese digitali.
In alcuni casi c’è anche chi riesce a “sfondare”. Pensiamo a Clio Zammatteo, la più famosa delle Youtubers italiane diventata una celebrità grazie ai suoi video tutorial sul make-up. Nei suoi tutorial sul canale Youtube fornisce spunti e consigli pratici, centrando appieno il suo target di riferimento.
Che dire? In periodi di crisi almeno la creatività non manca. Ma quanto si guadagna con questi servizi digitali innovativi?