Cogenerazione ad alto rendimento: firmato in questi giorni da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, il decreto (DM 5 settembre 2011) che ridefinisce il nuovo regime di sostegno come previsto dall’articolo 30 della legge 99/2009, per gli impianti in grado di produrre sia elettricità e calore allo stesso tempo.
Il sistema dei Certificati Bianchi – sul quale si basa la suddivisione degli incentivi – prevede un periodo di 10 anni per gli impianti di produzione e di 15 anni per gli impianti abbinati al teleriscaldamento.
Il coefficiente K, differenziato per cinque scaglioni di potenza, è stato inoltre introdotto per tenere conto dei rendimenti medi degli impianti e delle potenzialità di sviluppo della piccola e media cogenerazione.
Agevolazioni come fondi di garanzia, detassazione e altri contributi in conto capitale sono cumulabili con l’incentivo, la cui gestione è affidata al GSE.
Per essere riconosciuti come CAR (Cogenerazione ad Alto Rendimento) è necessario rivolgersi al Gestore dei Servizi Energetici per ricevere un incentivo pari al risparmio effettivo di energia primaria conseguito, adeguatamente misurato.
Per i rifacimenti di impianti esistenti e per gli impianti entrati in esercizio dopo il 1° aprile 1999 e prima del Dlgs 20/2007 sono stabilite norme specifiche, che prevedono l’erogazione di incentivi per un totale del 30% di quelli previsti per i nuovi impianti per un periodo di cinque anni(Dlgs 28/2011).
Obiettivo, puntare su una tecnologia che consente il risparmio energetico e favorire le ricadute positive sui settori industriali che consumano energia termica ed energia elettrica prodotta nel proprio ciclo di lavorazione, abbattendo il costo dell’energia stessa.
Questo vale non solo per i settori industriali ad alto consumo di energia termica, ma anche per le reti di teleriscaldamento urbano. È infatti proprio in questi settori che la cogenerazione ad alto rendimento è maggiormente diffusa.