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IV Conto Energia scontenta (quasi) tutti: al via i ricorsi

di Noemi Ricci

Pubblicato 6 Maggio 2011
Aggiornato 13 Ottobre 2013 10:06

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Il Quarto Conto Energia nel suo testo definitivo piace a pochi: le imprese della filiera minacciano azioni legali nei confornti del Decreto Rinnovabili.

È ancora lontana la parola “fine” per la guerra del Fotovoltaico in Italia: il Quarto Conto Energia presentato ieri nel suo testo definitivo non ha convinto le aziende del settore, pronte ad avviare azioni legali per fare ricorso contro il Decreto Rinnovabili. Già 150 imprese si sono rivolte a SOS Rinnovabili – associazione web promotrice di iniziative di contestazione al decreto – per avviare un’azione legale collettiva, ossia una class action.

Si prevedono due ricorsi distinti. Il primo alla Corte di Giustizia Ue, sfruttando il parere negativo espresso dall’Unione Europea già in precedenza, accusando l’Italia di non recepire la Direttiva UE per lo sviluppo delle rinnovabili e di paralizzare la crescita di questo settore.

Il secondo ricorso verrà presentato al TAR. SOS Rinnovabili non esclude che si arrivi davanti alla Corte costituzionale «perché il provvedimento danneggia le aziende che, pur avendo rispettato le norme di legge vigenti, avranno un diverso trattamento a livello di tariffe incentivanti» si legge in una nota.

Ma non è tutto: in programma «ci sarebbero ulteriori azioni risarcitorie: un ricorso alla Corte dei Conti perché il decreto espone lo Stato al rischio di esborsi pesanti e, infine, una segnalazione all’Antitrust: il provvedimento emanato dal Governo falsa i termini della concorrenza, avvantaggiando i grandi gruppo oligopolistici».

E anche Assosolare non esclude azioni legali contro il Decreto Romani «visto che una parte dei diritti sono stati violati». Il segretario generale Francesca Marchini si è così espressa: «il Governo ci è venuto incontro con quello che possiamo definire un aperitivo, ma in realtà non ha cambiato la sostanza. Sono state anche ignorate alcune delle posizioni delle Regioni, ma soprattutto non sono stati ascoltati gli operatori del settore».

L’unica associazione di imprese della filiera ad esprimere soddisfazione è ANIE/GIFI (Confindustria), che in pratica è stata l’unica ad essere coinvolta nella stesura del testo definitivo.

Ovviamente soddisfatta invece Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, che la definisce «una grande vittoria per l’ambiente e una grande sfida di sviluppo sostenibile» e in più ritiene che sia stato dato «un sostegno serio alla diffusione di quel piccolo solare diffuso che punta all’autonomia energetica di aziende e abitazioni e che rappresenta un importante elemento nella strategia di riqualificazione del territorio e dei centri urbani».

Così anche Paolo Romani, ministro dello Sviluppo economico: «le energie rinnovabili avranno, assieme all’efficienza energetica e alle reti intelligenti, un ruolo fondamentale nella nuova strategia energetica nazionale che presenteremo nella Conferenza Nazionale per l’Energia».

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