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Decreto Rinnovabili: la Ue contro la bozza blocca Solare

di Noemi Ricci

3 Marzo 2011 10:00

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UE ed ANTER contro il decreto Romani sugli incentivi alle Rinnovabili: oggi il Dl in discussione al Consiglio dei Ministri.

Incentivi Fotovoltaico, Eolico & C.: ben più di una soap opera in Italia: nonostante le rassicurazioni del ministro Prestigiacomo sul Decreto Rinnovabili promosso dal Ministro Romani e in discussione oggi in Consiglio dei Ministri, le polemiche non si fermano e anche dall’Unione Europea e dall’ANTER (Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili) arriva il parere negativo.

In un comunicato ufficiale, il relatore della Direttiva UE sulle Rinnovabili al Parlamento Europeo, Claude Turmes, afferma che il Decreto «va in senso diametralmente opposto rispetto agli impegni europei.

«Il testo della bozza svuota l’obiettivo vincolante dell’Unione Europa posto per l’Italia sulle rinnovabili (17% sui consumi finali di energia), per raggiungere il quale il peso delle rinnovabili elettriche sul totale dovrà essere, a fine decennio, intorno al 30%».

«Di fatto, un regalo alla lobby del Nucleare». Della stessa opinione anche Günther Öttinger, Commissario europeo per l’Energia.

Simile la posizione ANTER, che sottolinea l’impatto positivo che le Rinnovabili hanno in Italia in termini di occupazione, gettito fiscale, benessere generato, tutela di ambiente e salute. Un settore tra i pochi ad aver resistito anche alla crisi.

L’attenzione viene inoltre posta su quello che viene definito un “assist alla ripresa del Nucleare“. Una posizione che va incontro all’interesse comune degli italiani: «sfidiamo chiunque a effettuare una campagna onesta di comparazione tra le Rinnovabili e il Nucleare e a ottenere il consenso degli elettori».

A beneficiare della scelta Nucleare sarebbero solo i grandi produttori di energia e non le piccole realtà, «l’energia da fonti rinnovabili è l’unica scelta che tutela i molteplici interessi ».

ANTER chiede quindi al Governo un più attento confronto «sulle opportunità economiche, morali e di consenso generabili da una saggia decisione a difesa di un importante settore economico italiano».

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