La Puglia vanta il primato per quanto riguarda la produzione nazionale nel fotovoltaico così come nell’eolico, tuttavia la Regione non può più sostenere gli ingenti costi relativi alle infrastrutture destinati a ricadere sulla tariffa elettrica.
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Il messaggio di Nichi Vendola è chiaro, così come il suo appello al Governo Renzi invitato a intervenire per contenere questa crescita diventata ingestibile.
Stop alle rinnovabili
«L’Europa ci chiede di produrre il 20% di energia pulita entro il 2020 – afferma Vendola nel corso di un’intervista pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno. La Puglia ha doppiato l’obiettivo 8 anni prima del termine, con enormi costi per il proprio territorio. Adesso però serve un elemento di rottura. Senza drammatizzare, oggi siamo in tempo per dire che va aperta un’altra fase. Non è più il momento di stimolare, oggi è il tempo di contenere una crescita divenuta insostenibile. È un problema di cui sarà giusto investire maggioranza e Consiglio regionale, oltre che chi – come la Sicilia – ha lo stesso problema. E in questo il Governo deve interpretare il proprio ruolo, altrimenti dovremo valutare anche atti forti.»
Carenza di regolamentazione
Le parole del Governatore della Puglia sottolineano anche la necessità di introdurre una regolamentazione sia per difendere il paesaggio sia per tutelare gli insediamenti produttivi di qualità: «Abbiamo provato con la moratoria dell’eolico che ci è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, abbiamo fatto una legge di regolamentazione e poi un regolamento: tutti e tre ci sono stati bocciati per la stessa ragione, cioè che non abbiamo competenze, nonostante per tre volte avessimo provato a supplire alla vacanza legislativa dello Stato. Basti considerare che le linee guida nazionali previste dal Decreto 387/2003 sono arrivate con 7 anni di ritardo in un quadro in cui la politica energetica nazionale è una scelta delegata ad alcuni gestori dell’industria elettrica.» (=> Leggi tutte le news per le PMI della Puglia)