SISTRI: dopo lo scandalo tutto da rifare

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 1 Aprile 2014
Aggiornato 2 Aprile 2014 14:19

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Assintel e Confcommercio scrivono al Governo per chiedere che il SISTRI venga bloccato e riprogettato, a fronte dei recenti scandali.

 

Anche le software house di Assintel, Associazione che rappresenta i produttori nazionali di software gestionali, si ribellano al SISTRI e chiedono al governo Renzi di agire in tempi brevi per eliminare le criticità che l’Associazione e Confcommercio denunciano già da tempo: il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi va fermato subito perché danneggia le imprese, necessario aprire una fase trasparente di confronto per costruire un sistema libero, efficace e onesto.

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Bloccare e riprogettare il SISTRI

Assintel ha scritto una lettera al premier Matteo Renzi e al Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti perché blocchino il SISTRI e facciano partire una sua riprogettazione. In Italia, infatti, si sente un estremo bisogno di un sistema di controllo della filiera dei rifiuti efficiente, che garantisca una governance a rispetto delle normative e riesca a contrastare le ecomafie. Assintel, ricordando gli ultimi 4 arresti e i 22 già avvenuti l’anno scorso, ritiene che obiettivamente il SISTRI al suo stato attuale non sia lo strumento adatto per lo scopo essendo esso stesso macchiato dall’illegalità.

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Scandalo SISTRI

Dopo le scoperte della Procura di Napoli (arresti e tangenti per appalti sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti) il Governo sta valutando di interrompere l’accordo con la società Selex, incaricata nel 2009 di realizzare il sistema. Per Assintel, nel riprogettare il SISTRI, è necessario ripartire dal Protocollo d’Intesa firmato con Ministero dell’Ambiente per evitare il monopolio

«che andrebbe a stroncare le tante software house che già lavorano nel settore; occorre invece garantire chi lavora nel campo con l’implementazione di un sistema di interoperabilità dei loro software, a rispetto del Protocollo d’Intesa firmato con Ministero dell’Ambiente già nel 2011. Oggi è chiaro perché esso è rimasto disatteso: lo scopo era quello di eliminare definitivamente le software house dal mercato e imporre l’obbligo del sistema SISTRI, e dei relativi contributi economici implicati, favorendo società compiacenti».

È quanto si legge nel comunicato dell’Associazione, che conclude:

«La parola ora al ministro Galletti, che siamo certi darà risposte in tempi brevi alla nostra lettera e soprattutto a questo disastro».

Per maggiori informazioni leggi la lettera inviata all’Esecutivo da Assintel.