Entrerà in vigore il 19 febbraio “Ecolabel III” (GUUE L 27 del 30 gennaio 2010), la nuova certificazione ambientale che abroga il precedente Regolamento (CE) n. 1980/2000 del 17 luglio 2000, che ha comunque permesso di creare le basi per sperimentare e migliorare il sistema.
L’Ecolabel è un marchio europeo di qualità ecologica per servizi e prodotti. Uno standard volontario come i sistemi ISO 14000 ed Emas (rinnovato con il Regolamento n. 1221/2009 del 25 novembre 2009).
Lo scopo è contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale nelle attività d’impresa, favorendo la produzione e il consumo sostenibile.
Tra le novità, maggiori possibilità di utilizzo del marchio Ecolabel UE al fine di stimolare la crescita di un mercato Green UE, ancora troppo ridotto: circa 1 miliardo di euro l’anno di fatturato, da circa 500 imprese con 26 gruppi di prodotti e servizi Ecolabel.
L’obiettivo al 2015 è il raggiungimento di 40/50 gruppi di prodotti, con la possibilità di estendere i criteri Ecolabel anche a cibi e bevande.
Si chiede agli Stati membri di favorire lo sviluppo del sistema e la promozione del marchio Ecolabel UE mediante azioni di sensibilizzazione e campagne d’informazione, ponendo particolare attenzione alla diffusione del sistema presso le Pmi.
Chi voglia far richiesta di assegnazione della certificazione Ecolabel deve contattare l’Organismo Competente nazionale e fornire le prove del rispetto dei prodotti ai criteri ecologici e prestazionali e pagare i diritti di esame della domanda. Questi, per le Pmi non potranno superare i 600 euro nel caso di imprese operanti in paesi in via di sviluppo e i 350 euro per le microimprese. In generale sono compresi tra 200 e 1.200 euro.
L’Organismo Competente nazionale può inoltre imporre un versamento di “diritti annuali” sino a 1.500 euro per l’uso del marchio, 750 euro per le Pmi dei paesi in via di sviluppo e 350 per le microimprese.
È infine stato modificato anche il logo, scaricabile dal sito Ecolabel.