Una certificazione per la sostenibilità ambientale per almeno 200 aziende, ossia le prima tra gli impianti industriali più importanti del Paese a doversi dotare presto di una Autorizzazione integrata ambientale (A.I.A).
È questa la prima mossa del Piano nazionale anti-Pm10 che il Ministero dell’Ambiente sta mettendo a punto per allinearsi alle direttive UE.
Obiettivo, ridurre le emissioni di CO2 e scendere sotto il tetto massimo consentito dai limiti imposti dall’Unione Europea per le polveri sottili.
Il Ministro Stefania Prestigiacomo ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera che tra le misure allo studio è previsto anche un drastico intervento nei settori Agricoltura e Industria.
Prestigiacomo ha confermato che il Ministero sta esaminando i principali impianti industriali italiani per capire se possano ritenersi idonei per la certificazione: l’Autorizzazione integrata ambientale ne certifica la sostenibilità e ad oggi è stata rilasciata a circa 60 aziende.
La domanda d’obbligo è: a quando l’estensione a tutte le aziende del settore Industria? Le Pmi, ad esempio, potrebbero essere messe seriamente in difficoltà se obbligate a mettersi in conformità con l’A.I.A.
D’altro canto, come unanimemente riconosciuto, una produzione verde si traduce in grossi vantaggi economici e competitivi già nel medio periodo. Soprattutto se il Governo studierà anche degli incentivi ad hoc o specifiche detrazioni che sostengano le imprese a rinnovare i propri impianti in ottica green.