Pubblicato il Rapporto Censis 2009 che, come di consueto offre uno spaccato vivido e approfondito sull’Italia, soprattutto su economia e società. L’edizione 2009 – oltre a incoronare social network e media digitali tra i preferiti degli Italiani – focalizza sugli effetti della crisi, ci offre dati interessanti anche sul mondo delle Pmi.
Cominciamo dal rapporto banche imprese, segnato dalla contrazione del credito concesso (-2%) a fronte di un fabbisogno di risorse finanziarie immutato.
Nel mondo del lavoro, è diminuito il numero degli occupati (-1,6%) – soprattutto donne (-0,7%) e al Sud (12%)- con tasso di disoccupazione (+1,3%) e numero di chi cerca occupazione (+8,1%) in netta crescita.
Dati preoccupanti soprattutto se confrontati al resto dell’Unione europea. Il tasso di occupazione medio dell’Ue27 è infatti del 58,7% contro il 65,9% dell’Italia.
Si investe di più sulle risorse umane, soprattutto le imprese che intraprendono processi di internazionalizzazione. Sono queste ultime ad adottare più delle altre i contratti standard (il 96,6% contro il 92,5%) e meno i contratti flessibili (il 3,4% contro il 7,5%), dando maggiori retribuzioni a parità di qualifica, al personale all’estero.
Cresce del +35,9% il numero di professionisti iscritti a Ordini e Collegi professionali, passando tra il 1997 e il 2009 da 1,476 milioni a 2,006 milioni.
Le donne imprenditrici si concentrano sempre più nel Terziario, rappresentando il 67,1% del totale delle aziende rosa. Hanno dimostrato inoltre una capacità di regire alla crisi pià alta, nello stesso settore infatti gli imprenditori sono diminuiti del -3,2%, mentre le imprenditrici terziarie solo del -1,3%.
Il sistema manifatturiero italiano ha registrato quest’anno un calo del -10% della produzione, del -24% delle esportazioni, del -1% del numero di imprese.
Per le esportazioni si evidenzia un incremento delle esportazioni verso nuovi mercati: India +11,5%, Cina +10,7%, Brasile +9,6% e Medio Oriente +5,2%. Contro una flessione del -1,6% dei valori medi unitari dei prodotti italiani esportati nei Paesi dell’Ue.
Infine, risponde bene alla crisi la Green Economy in Italia con stime sul fatturato che si aggirano sui 10 miliardi di euro e tra 100mila e un milione di nuovi posti di lavoro previsti per i prossimi dieci anni.