Il decreto sulle rinnovabili termiche è atteso entro fine 2012 nonostante la crisi di Governo in atto: è infatti trascorso oltre un anno dalla proposta di legge ma finalmente sono state portate a termine tutte le valutazioni necessarie.
=> Leggi i dettagli del Conto Energia Termico
Si è concluso anche l’iter di approvazione della Conferenza Unificata Stato Regioni, a cui partecipano anche i ministeri dello Sviluppo Economico, Agricoltura e Ambiente. Alla fine, rispetto alla precedente bozza di decreto, le modifiche apportate riguardano principalmente gli aspetti relativi alle biomasse.
La novità più rilevante riguarda l’innalzamento della soglia di potenza per gli impianti a biomasse ammessi all’incentivo, che passa da 500kWt a 1.000kWt. L’ammissibilità è tuttavia subordinata a precise direttive, come ad esempio nella soglia tra 500-1.000 kWt dove l’installazione sarà soggetta a un contingente annuo che non potrà superare i 30 milioni di euro.
=>Scopri tutti i contributi per le Rinnovabili Termiche
La richiesta dell’ampliamento della soglia di accesso da parte delle Regioni è stata quindi seguita dalla decisione dei ministeri, che hanno stabilito che l’accesso ai certificati bianchi sarà interdetto per tutti quegli impianti con potenza inferiore a 1.000kWt.
Per AIEL si tratta di un autogol della Conferenza delle Regioni: il “baratto tra aumento della soglia ed esclusione dal meccanismo dei titoli di efficienza energetica non trova alcuna giustificazione, né di convenienza economica e neppure rispetto alla semplificazione delle modalità di accesso”.
A queste misure si aggiunge la possibilità, per i soli fabbricati rurali delle aziende agricole, di estendere gli incentivi anche ai sistemi di riscaldamento a biomasse installati ex novo e non solo per le sostituzioni.
Nel caso di aree non metanizzate, infine, gli incentivi sono fruibili anche per la sostituzione dei generatori di calore alimentati a GPL con generatori a biomassa, purché i richiedenti siano aziende agricole che svolgono attività agroforestale.
AIEL, che ha seguito “passo passo” tutta l’evoluzione del decreto, esprime una valutazione articolata degli esiti finali del Conto Termico: “Considerando l’intero provvedimento possiamo sicuramente esprimere un giudizio positivo – si legge in un comunicato dell’associazione – per il settore delle biomasse si tratta indubbiamente di un intervento di promozione dell’energia termica tra i più rilevanti a scala europea, che pone l’accento sulla qualità delle tecnologie di conversione energetica per apparecchi domestici e impianti, sulla loro manutenzione programmata e istituisce un’iniziale attenzione alla qualità dei biocombustibili, in particolare per il pellet. Gli effetti per i consumatori finali in primis, per le imprese forestali e agricole, i costruttori distributori e manutentori di apparecchi e impianti, per la qualità ambientale e per il sistema economico nazionale, saranno positivi.
“Delle tre richieste finali delle Regioni, accogliamo con favore quelle che riguardano una prima, sia pure limitata, possibilità di sostituzione del GPL con impianti a biomassa e l’estensione mirata alle istallazioni ex-novo.
Circa l’aumento della soglia a 1.000 kWt riteniamo che si sia trattato di un autentico autogol della Conferenza delle Regioni. Il “baratto” tra aumento della soglia ed esclusione dal meccanismo dei titoli di efficienza energetica non trova alcuna giustificazione, né di convenienza economica e neppure rispetto alla semplificazione delle modalità di accesso. Confidiamo che nel corso del confronto per la definitiva approvazione della riforma dei certificati bianchi sia data la possibilità di opzione tra le due distinte forme di incentivo.”