La green economy è la testa di ponte per creare lavoro in Italia, dove ormai la disoccupazione dilaga raggiungendo quote a due cifre (10,6% il dato medio ISTAT) senza accennare ad arrestarsi: la sostenibilità ambientale nelle aziende, la green tech e le Rinnovabili sono oggi terreno fertile per creare occupazione.
Secondo il rapporto Green Italy 2012 di Unioncamere e Fondazione Symbola con il patrocinio dei Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico, dall’economia eco-sostenibile arriveranno entro il 2012 il 38,2% (241mila su 631 mila) dei nuovi posti di lavoro programmati dalle imprese italiane dell’Industria e dei Servizi, inclusi quelli stagionali:
=> Scopri i nuovi posti di lavoro della Green Economy
Fondamentalmente, più di un assunto su tre nel 2012 stipulerà il proprio contratto di lavoro con una delle 358 mila azienda green italiane. In più, tra le imprese che negli ultimi tre anni hanno deciso di investire nell’eco-sostenibilità, il 20% prevede di assumere nuovi lavoratori entro il 2012.
La differenza è che «il 37,9% di queste imprese ha introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il 18,3% delle imprese» non ritenute “eco”.
Il 23,6% delle aziende green (circa una su quattro) dichiara inoltre di credere nella riconversione in termini di sostenibilità dei comparti tradizionali per dare impulso alla crescita del Paese e del proprio business e quindi per superare la crisi economica ancora in atto a livello globale.
Investire nel green sembra poi avere effetti anche sulla propensione all’export: il 37,4% delle eco-aziende è presente sui mercati esteri, contro il 22,2% di quelle che hanno scelto di non investire nell’ambiente.
=> Scopri perché investire nel green conviene
Un fenomeno, quello del boom di assunzioni nella green economy che vede coinvolto l’intero Paese, da Nord a Sud, «tanto che nelle prime 10 posizioni per diffusione delle imprese che investono in eco-tecnologie ci sono 4 Regioni settentrionali e 6 del Centro-Sud» sottolineano nel rapporto Symbola e Unioncamere.
La più prolifica è la Lombardia, dove si contano 69 mila imprese green, seguita dal Veneto dove ce ne sono quasi 34 mila aziende verdi e dal Lazio con 33 mila, quindi Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Piemonte, Sicilia, Puglia e Marche.
«Per far ripartire il Paese non basta fronteggiare la crisi. Bisogna scommettere su un incrocio tra la vocazione italiana alla qualità e la forza del made in Italy» ha commentato il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci.
Concorde anche il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, il quale ha dichiarato che «l’economia verde può rappresentare una chiave strategica per superare questa lunga crisi, uscendone in grado di costruire un futuro più sostenibile».
Presente alla presentazione del Rapporto anche il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania ha accolto favorevolmente i dati emersi: «le aziende hanno capito qual è il futuro del nostro Paese. Il modello di sviluppo da costruire deve puntare sulla compatibilità di ambiente e territorio», ha concluso.
E proprio sul tema della green economy e del suo sviluppo in Italia è incentrata la fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile Ecomondo che si terrà dal 7 al 10 novembre nei padiglioni di Rimini Fiera. Qui verranno anche ospitati gli Stati generali della green economy.