Continuano gli allarmi lanciati dal mondo del fotovoltaico e delle fonti rinnovabili, questa volta però il tema al centro del dibattito non sono gli incentivi ma l’occupazione anche se i due elementi sono strettamente correlati tra loro.
Crisi economica e incertezza politica non giovano certo alla crescita e la competitività del settore e le imprese, messe in difficoltà dal taglio degli incentivi, si sono viste in molti casi costrette a chiudere o ridimensionare il proprio organico.
=> Leggi gli ultimi tagli al fotovoltaico
Fino al 2011, rende noto ANIE/GIFI in una nota stampa, il settore fotovoltaico dava lavoro a 100 mila persone di età fino a 35 anni mentre ora, nel 2012, si registra un calo del -24% e probabilmente questo trend proseguirà anche nel 2013, quanto ANIE/GIFI prevede un ulteriore calo del -7%.
Questo significa che oltre 6 mila lavoratori perderanno il proprio posto di lavoro nel fotovoltaico: «sono in pericolo ingegneri e tecnici. Personale altamente qualificato per il quale le aziende hanno investito ingenti somme per la loro formazione. Il rischio è che questi dati già drammatici possano essere rivisti ulteriormente al ribasso», spiega Valerio Natalizia, Presidente di ANIE/GIFI.
=> Leggi l’addio agli Incentivi Fotovoltaico dopo il Quinto Conto Energia
Anche i dati ISTAT confermano l’allarme lanciato da ANIE/GIFI: nel Fotovoltaico è cresciuto, nel primo semestre 2012, il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni che si è praticamente triplicato rispetto al 2007 (da 4.5 ore si è passati a 12,9 ore su mille lavorate; 25.2 nella componente operai).
«Quello che ci lascia molto perplessi è il totale silenzio delle istituzioni e dei media sulla crisi dell’industria fotovoltaica italiana. – ha incalzato Natalizia – Nell’ambito delle consultazioni avviate sulla SEN (=> Leggi la nuova Strategia Energetica Nazionale del MiSE), siamo pronti a dare il nostro contributo attraverso un pacchetto di proposte per dare continuità al mercato».
Natalizia ha infine suggerito «interventi immediati di natura non-monetaria e a costo zero per i consumatori: la liberalizzazione del mercato elettrico per agevolare la vendita diretta di energia prodotta dagli impianti fotovoltaici a privati ed aziende posti in prossimità degli impianti stessi; l’innalzamento dello scambio sul posto per supportare l’autoconsumo; l’introduzione/estensione delle detrazioni fiscali sulla spesa iniziale anche per le aziende; la facilitazione dell’accesso al credito a condizioni vantaggiose per le aziende. Chiediamo al Governo che le nostre proposte siano finalmente ascoltate».