L’efficienza energetica al centro dell’attenzione dell’UE: approvata in via definitiva la nuova Direttiva europea per la riduzione dei consumi energetici del 20%. L’entrata in vigore decorrerà a partire dal ventunesimo giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e gli Stati membri avranno tempo 18 mesi per recepirla.
Tra le norme obbligatorie a livello comunitario, riqualificazione energetica degli edifici, piani di risparmio energetico nel pubblico, audit energetici per le imprese private (ma non per le PMI), creazione di strumenti finanziari.
Queste misure consentiranno di raggiungere gli obiettivi che la UE si prefigge sia a livello climatico sia di sicurezza energetica.
Secondo il relatore UE Claude Turmes la Direttiva «darà anche una spinta all’economia e contribuirà a creare posti di lavoro. Fondamentalmente, si riduce il notevole e crescente costo della nostra dipendenza dalle importazioni di energia – 488 miliardi di euro nel 2011 e 3,9% del PIL – che è particolarmente forte per i Paesi colpiti dalla crisi».
Riqualificazione energetica
La riqualificazione energetica degli edifici pubblici dovrà interessare il 3% della superficie totale degli immobili posseduti ed occupati dal Governo centrale in caso di metratura utile totale superiore a 500 mq (250 mq da luglio 2015).
Piani di risparmio
La Direttiva UE stabilisce un “obiettivo cumulato di risparmio energetico degli usi finali” che le aziende pubbliche indicate dovranno raggiungere entro il 2020. Fondamentalmente si tratta di mettere in atto misure volte ad ottenere, a partire dal 2014 al 2020, risparmi pari al 1,5% l’anno sulle vendite annuali di energia ai clienti finali (esclusa quella utilizzata nei trasporti) in volume e una media superiore rispetto al triennio precedente l’entrata in vigore della Direttiva.
Audit energetico
Tutte le grandi aziende – sono esentate le Piccole e Medie Imprese – dovranno essere sottoposte, entro tre anni dall’entrata in vigore della Direttiva, a diagnosi energetiche periodiche (ogni 4 anni) effettuate da esperti qualificati e accreditati.
Strumenti finanziari
Gli Stati Membri dovranno impegnarsi a definire appositi strumenti di finanziamento per le misure di efficienza energetica, facilitando la loro creazione e l’utilizzo di quelli esistenti.
In totale per raggiungere gli obiettivi UE serviranno circa 40-50 miliardi all’anno, attraverso fondi strutturali, prestiti BEI e project bond ad hoc.
Se le misure messe in atto non dovessero bastare per arrivare al 20% di risparmi energetici collettivi, entro la Commissione potrà imporre ulteriori interventi.