Sono 100 i progetti legati all’utilizzo delle fonti rinnovabili messi a punto nelle università italiane che il Ministero dell’Ambiente ha selezionato per finanziarne la realizzazione pratica, con il sostegno delle imprese del settore.
Un’iniziativa volta a promuovere la crescita sostenibile dell’economia e la cooperazione tra il mondo della ricerca e dell’istruzione con il sistema produttivo che è stata presentata al Politecnico di Milano proprio dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
In totale, ricorda in una nota il Ministero, sono stati 52 i progetti green che in questi anni sono stati finanziati, grazie ad un bando che ha messo in campo 27 milioni di euro sviluppando investimenti pubblici e privati per un totale di 60 milioni di euro.
Tra i progetti portati ad esempio dal ministro Clini di cosa «accade quando si riesce a trasformare la genialità e la ricerca in iniziative industriali» c’è Relab, il progetto più recente realizzato in collaborazione con la Regione Lombardia.
Una struttura di ricerca formata da due laboratori mirati all’efficienza degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento nel settore civile che è stata finanziata con uno stanziamento di 4,2 milioni dal ministero dell’Ambiente e di 800mila euro dal Politecnico.
Degni di nota anche il progetto Prime dell’Enel per la ricarica delle auto elettriche realizzato anche in collaborazione con Mercedes; il Dyecells per i vetri fotovoltaici con Dyesol, Permasteelisa e altri investitori; il Cold Energy guidato dalla Angelantoni per l’efficienza dei frigoriferi; le auto alimentate a idrometano con energia solare studiate dalla Fiat; il collettore termico Sahara; i biocombustibili da legno della Chemtex; il ricupero energetico dell’olio da frittura coordinato dalla Recoil.
«Si tratta di iniziative con cui il Paese può sviluppare la crescita economica attraverso risorse e competenze italiane. Con il sostegno del Ministero dell’Ambiente e con programmi assieme ad altri Ministeri, il Governo vuole valorizzare le capacità di innovazione, brevettazione e creazione di spin-off dalle università verso le imprese» ha concluso Clini.