Rush finale per il Quinto Conto Energia e per il decreto ministeriale che revisione, tagliandoli, gli incentivi alle fonti rinnovabili diverse dal Fotovoltaico, i cui testi sono approdati alle Regioni.
Imprese e associazioni non perdono la speranza che le Regioni apportino le modifiche e, dopo aver inviato una lettera alle Regioni con le valutazioni e le proposte di modifica emerse nel corso degli Stati Generali delle Rinnovabili, si sono incontrate (APER, ASSOSOLARE, IFI, AES) con gli organi tecnici della Conferenza delle Regioni, presentando un elenco comune di richieste di modifica al testo del decreto contenente il Quinto Conto Energia, che si appresta a rivoluzionare ancora una volta il sistema italiano degli incentivi al Fotovoltaico e alle altre Rinnovabili.
- Tetto di spesa a 7 miliardi di euro per consentire alle imprese del settore di giungere con gradualità al nuovo sistema di incentivi “ridotti”;
- Obbligo Registro solo per impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 KWp, per non imporre paletti burocratici eccessivi ai piccoli impianti;
- Ripristino Bonus e premi (componenti Made in Europe, smaltimento amianto, efficienza energetica, innovazione) per promuovere la filiera;
- Entrata in vigore differita, con un periodo transitorio di tre mesi dalla data di raggiungimento del tetto massimo per dare tempo al mercato di adeguarsi;
- No alla retroattività per tutelare gli investimenti già effettuati, con applicazione della vecchia tariffa a gennaio 2013 per impianti in esercizio alla data di entrata in vigore del Quinto Conto Energia;
- Tariffe incentivanti con rivalutazione inflattiva sulla quota della tariffa omnicomprensiva, pari alla quota energia;
- Scambio sul posto anche per impianti di potenza superiore a 200 kWp per dare spazio ad applicazioni del Fotovoltaico in grid parity;
- Bonus fiscale (detassazione) sugli utili reinvestiti dai titolari di impianti (ammessi ai precedenti conti energia) in impianti fotovoltaici con tecnologia italiana.
Anche ANIE/GIFI ha inviato a Governo e Regioni delle proposte di modifica al Quinto Conto Energia, volte a tutelare l’occupazione nel settore Rinnovabili e garantire prospettive di crescita per l’industria nazionale.
- Budget incentivi a 7 miliardi di euro l’anno;
- Entrata in vigore il 1° settembre 2012 ;
- Tutela investimenti avviati per grandi impianti in costruzione e/o connessi ma non a registro e per impianti iscritti a registro che non hanno comunicato la fine lavori;
- Nuove forme di incentivazione per la filiera.
Secondo il presidente Valerio Natalizia, “un Quinto Conto Energia con i contenuti così come riportati nella bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, in un settore che è già stato fortemente colpito da numerose e penalizzanti modifiche negli ultimi 18 mesi, ha effetti fortemente destabilizzanti per l’intero comparto, in quanto contiene provvedimenti decisamente restrittivi per lo sviluppo del mercato e senza aperture a soluzioni innovative già esistenti che contribuirebbero ad una migliore integrazione del Fotovoltaico nel panorama energetico nazionale.”
“Approvare senza modifiche il 5° Conto Energia– conclude Natalizia – significherebbe vanificare gli oltre 5,6 miliardi €/anno già impegnati per i prossimi 20 anni mettendo in discussione la sopravvivenza delle aziende italiane. Auspico che il Governo e le Regioni apportino le modifiche essenziali proposte per permettere all’industria nazionale di continuare a creare benefici economici, ambientali e sociali per il Sistema Paese.”
A sottolineare le pesanti ripercussioni che i due decreti ministeriali rischiano di portare sul fronte occupazionale e produttivo del comparto delle rinnovabili, soprattutto delle piccole imprese della filiera, è stato anche Confartigianato: «il Quinto Conto energia rischia di penalizzare il mercato libero dei piccoli impianti di energie rinnovabili e della microgenerazione distribuita, in cui operano 85.000 imprese che danno lavoro a 150.000 persone. L’intento di evitare fenomeni speculativi, che peraltro non hanno mai riguardato i piccoli produttori, non giustifica misure che colpiscono un sistema che ha creato benefici economici e occupazionali per il Paese».
E ora non resta che attendere il parere delle Regioni e in seconda battuta della Conferenza Unificata, prevista per il 10 maggio, alla quale i decreti saranno poi passati.
Fonti: il comunicato congiunto APER, ASSOSOLARE, IFI, AES; il comunicato ANIE/GIFI