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Quinto Conto Energia: penalizzati i piccoli impianti

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 23 Aprile 2012
Aggiornato 13 Ottobre 2013 09:47

Il Quinto Conto Energia penalizza i piccoli impianti fotovoltaici per la produzione di energia rinnovabile e di microgenerazione: le istanze di Confartigianato.

Ad essere penalizzati dal Quinto Conto Energia, ovvero il decreto ministeriale che rimodula gli incentivi al Fotovoltaico, saranno soprattutto i piccoli impianti (per i quali, con il nuovo decreto, diventa obbligatoria l’iscrizione al registro degli impianti fotovoltaici per tutti quelli di potenza superiore ai 12 kW): lo lamenta Confartigianato dopo aver analizzato il testo trasmesso dai Ministeri dell’Ambiente e dell’Economia all’AEEG e alle Regioni per l’approvazione.

Penalizzati i piccoli impianti

«Il Quinto Conto Energia rischia di penalizzare il mercato libero dei piccoli impianti di energie rinnovabili e della microgenerazione distribuita in cui operano 85.000 imprese che danno lavoro a 150.000 persone», secondo Confartigianato. E quando il Quinto Conto Energia entrerà in vigore, ad essere paralizzato non sarà solo il settore delle rinnovabili e del Fotovoltaico, ma anche il settore dell’innovazione e dei progetti. Di conseguenza i posti di lavoro e le realtà imprenditoriali a rischio sono ancora più numerosi di quelli ipotizzati negli ultimi giorni.

Eppure anche il Governo riconosce il ruolo positivo del settore delle rinnovabili, anche sul fronte dell’occupazione, ma proprio in questo periodo di difficoltà economica si tira indietro e fa venire meno il sostegno alle imprese della filiera.Senza considerare che ai tagli degli incentivi al Fotovoltaico e alle Rinnovabili si aggiungono nuovi oneri burocratici e amministrativi. E come sempre ad accusare il colpo non saranno tanto le imprese di grandi dimensioni, quanto le realtà più piccole che hanno una capacità minore di compensare questi continui cambiamenti.

Per Luca Corsetto della Giunta nazionale di Confartigianato «è necessario cogliere appieno le opportunità offerte dal settore delle rinnovabili e, se davvero si vuole rendere equo e trasparente il mercato dell’energia, occorre correggere anche i meccanismi di prelievo fiscale, eliminando le distorsioni che finora hanno penalizzato le piccole aziende».

Clini: nessuna sorpresa per il Fotovoltaico

Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, continua però a difendere i tagli contenuti nel Quinto Conto Energia, una revisione necessaria e «prevista dal decreto del 2011 e, come è noto, deve portare a una riduzione degli incentivi tenendo conto dei prezzi attuali dei moduli fotovoltaici e dell’esigenza di non superare il limite stabilito di 7 miliardi l’anno».

Per questo non si può parlare di clima di incertezza, perché per il settore del fotovoltaico l’arrivo del Quinto Conto Energia non è una sorpresa, «oggi il contributo si avvicina ai 6 miliardi di euro l’anno, e le nuove regole sono preparate in anticipo rispetto alla scadenza, in modo da dare più tempo a consumatori e imprese. Oltre agli effetti ambientali, ci sono anche altri vantaggi nelle fonti rinnovabili di energia. Per esempio, mentre pesano sulle bollette, al tempo stesso con un meccanismo opposto le fonti pulite di energia abbassano il costo del chilowattora e soprattutto riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d’importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese».

Ma soprattutto Clini afferma che gli incentivi agevoleranno in particolar modo gli impianti di piccole dimensioni e l’autoconsumo «favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto».

Proposte IFI e ANTER

Intanto anche IFI e ANTER , ha presenta le proprie proposte di modifica del Quinto Conto Energia. IFI chiede di:

  • mantenere il premio Made in Europe di 5 centesimi di euro/KWh per gli impianti fotovoltaici;
  • semplificare il registro degli impianti fotovoltaici, limitandolo a quelli con potenza superiore ai 200 KWp ed esentando gli impianti fotovoltaici realizzati da Enti pubblici e PA e quelli realizzati su edifici industriali o commerciali la cui energia prodotta venga totalmente auto consumata;
  • concedere un premio di 10 centesimi di euro/KWh per gli impianti fotovoltaici che presentino caratteristiche innovative e il cui costo di investimento sia per almeno l’80% riconducibile ad una produzione realizzata nell’Unione europea.

Anche ANTER ha proposto la riduzione dei requisiti per i piccoli impianti, ai quali viene chiesta l’iscrizione al registro per richiedere gli incentivi e che prevede un costo pari a 5 €/kWp che non verrà rimborsato qualora non si venga ammessi all’incentivo. ANTER  ha chiesto di innalzare il tetto di potenza a 20kWp e più in generale ha chiesto che venga rinviata l’entrata in vigore al 1° gennaio 2013.