Il Rapporto “How clean is your Cloud?” di Greenpeace analizza l’utilizzo delle energie rinnovabili da parte dei big del settore IT per l’alimentazione dei sempre più “affamati” server che distribuiscono i servizi di Cloud Computing.
Promossi Google e Yahoo! per ricorso alle Rinnovabili con una percentuale rispettivamente del 39,4 e del 56,4%, e ingenti investimenti per un sempre minor impatto sull’Ambiente.
Amazon, Apple e Microsoft mostrano invece minore attenzione per l’ambiente: tra le 14 compagnie IT leader nel settore analizzate da Greenpeace, infatti, queste ultime sembrano non aver adottato politiche di salvaguardia ambientale particolarmente restrittive, acquistando energia elettrica per gran parte da centrali nucleari o a carbone.
L’utilizzo di energie da fonti rinnovabili è limitato al 13,5% nel caso di Amazon, 15,3% per Apple e 13,9% per quanto riguarda Microsoft. Pronta la risposta di Apple, che ha segnalato la poca accuratezza sui consumi dei data center in North Carolina e la natura incompleta dei numeri relativi agli investimenti, dettagliando dato per dato le cifre. Anche Amazon ha espresso le medesime obiezioni, pur non fornendo ulteriori precisazioni.
Anche Facebook, dopo un passato non troppo “verde”, si mostra sempre più sensibile all’utilizzo di energia rinnovabile per i propri data center (ora al 36,4%); il fiore all’occhiello del social network in ottica green è il nuovo data center in Svezia, totalmente alimentato da energia da fonti rinnovabili.
In un prossimo futuro, secondo Greenpeace, la localizzazione dei data center apparirà come un fattore critico, visto che gli investimenti tendono a concentrarsi in alcune aree chiave, dove l’attuale distribuzione dell’energia elettrica porta facilmente ad utilizzare fonti di elettricità non rinnovabili.
In definiva, Greenpeace riporta la necessità da parte delle compagnie IT di essere più trasparenti sull’utilizzo delle loro fonti energetiche e di potenziare la condivisione delle best practice in materia di efficienza energetica.
Inoltre, chiede ovviamente ai governi e fornitori un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili.
FONTE: La presentazione di Greenpeace ed il Report integrale