Bioedilizia: secondo il Rapporto ONRE (Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, in Italia i Comuni si stanno adeguando, modificando i propri Regolamenti Edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo per rendere più efficienti e qualitative le costruzioni locali, con ricadute positive per le imprese edili.
Tra le Province più innovative, per esempio, ci sono Trento e Bolzano, dove la certificazione energetica è ormai la regola e per le nuove costruzioni la classe B è la minima obbligatoria.
Il Rapporto ONRE 2012 ha dunque fotografato lo stato dell’arte nel settore della Bioedilizia, testimoniandone la crescita. Tra il 2008 ed il 2010 infatti Regolamenti Edilizi comunali sostenibili si sono quadruplicati, raggiungendo quota 705.
Attraverso i Regolamenti Edilizi comunali è possibile «capire l’innovazione in corso in Italia nel modo di progettare e costruire.
Questi risultati dimostrano che l’innovazione in questo settore sta andando avanti, e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo risultati.
Ora occorre accompagnare questa prospettiva con una regia nazionale che spinga a fare dell’edilizia un settore di punta della green economy, capace di creare lavoro e di riqualificare le città italiane», ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.
Per il 2021 l’UE ha stabilito che tutti i nuovi edifici siano progettati e costruiti ottimizzando la quantità di energia richiesta per riscaldamento e raffrescamento, ricavandola da fonti rinnovabili.
L’obiettivo appare raggiungibile, soprattutto al Nord, dove è la Lombardia a far registrare la quantità più elevata di Comuni virtuosi (227), a seguire Emilia-Romagna (121), Veneto (87) e Piemonte (68).
Tra gli obiettivi per il prossimo futuro: portare l’obbligo minimo di Classe A per tutti i nuovi interventi; dare certezze al bonus del 55% per la riqualificazione energetica; dare il via ad una regia nazionale per le regole che riguardano l’accreditamento dei certificatori; rendere maggiormente efficaci i controlli e le sanzioni da parte delle Regioni.