Anche il settore delle energie rinnovabili rientra nei piani di risparmio del Governo, nel clima generale di tagli: i finanziamenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ancora una volta dovranno immolarsi al sacrificio economico.
Il nuovo taglio incentivi alle rinnovabili contribuirà alla riduzione della spesa pubblica, visto che gli obiettivi minimi per il 2020 previsti dall’Europa in termini di diffusione delle fonti rinnovabili potrebbero essere raggiunti già nel 2012: di conseguenza gli investimenti pubblici su tale settore potrebbero diventare non indispensabili.
Il settore Rinnovabili, secondo i sostenitori di questa tesi, sarebbe sufficientemente maturo per rappresentare un’alternativa concorrenziale per il mercato energetico, già capace di rinunciare ai finanziamenti pubblici.
Questa ipotesi potrebbe portare ad un taglio degli attuali incentivi nel breve termine, anche del 15%, con il relativo pre-pensionamento del Quarto Conto Energia per il 2015 e la conseguente istituzione di un Quinto Conto Energia.
Ipotesi che potrebbe non essere tanto lontana dalla realtà, magari tramutandosi in un decreto attuativo, in considerazione della situazione politica estremamente instabile e dei tempi ristretti che il Governo si è dato per approvare le ultime leggi e norme.