La consapevolezza sul tema del risparmio energetico è cresciuta considerevolmente negli ultimi anni. Secondo un’indagine commissionata da IBM nel 2009, e condotta in modo indipendente da Opinion Research Corporation su circa 2000 responsabili IT di aziende di medie dimensioni in 17 Paesi, tra cui l’Italia, il 79% degli interpellati ha dichiarato di voler attuare o ha già provveduto ad attuare soluzioni Green IT.
Il rapporto Unioncamere 2010, pubblicato lo scorso 6 Maggio in occasione dell’ottava giornata dell’economia, rivela come il 30% delle PMI sia particolarmente attento ad effettuare investimenti in prodotti o tecnologie volte a conseguire risparmi energetici e a minimizzare l’impatto ambientale.
L’IT riveste un’importanza fondamentale nella riduzione dei consumi e, di conseguenza, dell’impatto ambientale delle aziende. Secondo una stima di IDC, presentata in occasione della conferenza sul clima COP15 che si è tenuta a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre scorsi, l’uso di soluzioni ICT energeticamente efficienti di ultima generazione può contribuire a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 25% all’anno entro il 2020, rispetto ai livelli registrati nel 2006, per un totale di 5,8 miliardi di tonnellate di emissioni risparmiate.
IDC ha anche elaborato un ICT Sustainability Index , in cui i paesi del G20 vengono classificati in base alla capacità di ridurre le proprie emissioni di CO2 grazie all’adozione di soluzioni Green IT:
Figura 1: ICT Sustainability Index (fonte: IDC)
Il Green IT è quindi in pieno sviluppo, a dispetto della crisi economica. Questo perché le iniziative Green IT hanno una solida base economica, ossia garantiscono interessanti opportunità di risparmio, anche non immediatamente evidenti, come la riduzione del consumo energetico dei PC e dei server in stand-by e dell’energia richiesta per il raffreddamento dei data center, o più banalmente, come la riduzione degli sprechi nella stampa dei documenti.
Si stima che ogni anno in Europa vengono sprecati 60 milioni di euro nella bolletta a causa dei PC in stand-by. Il colosso Statunitense AT&T prevede di risparmiare 12 milioni di dollari all’anno ed evitare l’emissione di 123.000 tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera, semplicemente usando un software che spegne automaticamente tutti i PC aziendali di notte.
Perché investire nel Green IT?
Adottare soluzioni di Green IT conviene per diversi motivi.
Il primo è chiaramente il costo: secondo dati dell’Autorità dell’Energia, fra il 2000 e il 2007 la spesa per l’energia in Italia è aumentata del 40%, con un impatto importante sulle attività delle aziende di ogni dimensione. Negli ultimi due anni, tuttavia, si è registrato un leggero calo della domanda di energia, pari al 4,4%, dovuto in parte alla crisi economica, in parte al miglioramento dell’efficienza del sistema energetico nel suo complesso.
Una ricerca diffusa dall’ufficio studi di Confartigianato nel Giugno 2009, rivela che l’Italia detiene il primato negativo in Europa per la bolletta elettrica più costosa a carico delle imprese. Queste ultime pagano il 38,7% in più rispetto alla media UE. Il conto più salato è a carico delle aziende del Nord, che nel 2008 hanno pagato complessivamente 5.139 milioni euro in più rispetto alla media dei Paesi europei per l’energia elettrica
Il secondo motivo è la densità crescente degli ambienti IT. Adottare tecnologie green efficienti significa assicurarsi la possibilità di crescere e di consolidare le proprie infrastrutture IT. Fra i motivi della tendenza c’è anche la diffusione dei blade server, che offrono vantaggi significativi in termini di costi, di prestazioni, di occupazione di spazio e di affidabilità. Secondo Gartner, nei prossimi cinque anni le vendite di questo tipo di prodotti cresceranno con un tasso medio annuo del 19%. I blade server sono sistemi particolarmente esigenti in termini di consumi; un motivo in più per cui le aziende sono spinte ad ottimizzare i consumi per poter utilizzare al meglio le proprie infrastrutture IT.
Adottare strategie di business sostenibili permette alle aziende di ottenere inoltre un ritorno di immagine positivo presso i propri clienti e presso l’opinione pubblica, aspetto questo da non trascurare. Per ridurre la propria impronta ecologica, le aziende sono anche costrette a rivedere i processi aziendali, migliorandone l’efficienza.
Tra gli altri vantaggi:
- Adottare tecnologie verdi inoltre garantisce il rispetto delle normative in materia di emissioni nocive. In Europa le emissioni di CO2 sono regolamentate nell’ambito di un sistema di emission trading, che prevede limiti alle emissioni tollerate per le aziende, applicando un costo per ogni tonnellata di emissioni aggiuntive emesse. Secondo Greenpeace, quest’anno le aziende italiane potrebbero trovarsi a dover pagare ben 700 milioni di euro per coprire un disavanzo di emissioni che ha visto la produzione di 25,4 milioni di tonnellate di CO2 fuori quota.
- I produttori di apparecchi IT oggi propongono e promuovono una vasta gamma di soluzioni in linea con la filosofia green.
- Infine, un’altra spinta deriva dalla concorrenza: le aziende sono infatti influenzate da ciò che fanno i diretti concorrenti, quindi si dovrà tenere conto anche di un fattore imitativo.