I consumi elettrici nazionali come specchio della crisi economica: -2% nel 2012, secondo i dati Terna, sia per la chiusura delle attività economiche che per i cittadini che stringono la cinghia e scoprono il risparmio. Se nel 2011 erano stati consumati 334.640 GWh, l’anno scorso ci si è fermati a 325.259 GWh, con un calo del -3,1%. Dal 2000 a oggi la domanda di energia elettrica era scesa solo altre due volte: nel 2008 (-0,1%) e nel 2009 (-5,7%, il dato peggiore del secolo appena iniziato).
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Produzione energia
I consumi elettrici degli Italiani sono stati soddisfatti in gran parte dalla produzione nazionale, pari all’86,8%. E circa un quarto di questa è arrivata da fonti rinnovabili: tra idroelettrico, geotermico, eolico e fotovoltaico le energie verdi hanno coperto il 25,2% della quota nazionale. Dodici mesi prima si erano fermate al 19,7%.
Nel dettaglio, a crescere maggiormente sono stati fotovoltaico (+71,8%) ed eolico (+34,2%).
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Per questo motivo Terna sta portando avanti, seppur molto lentamente e con molti ostacoli, diversi interventi di ammodernamento della rete elettrica così da trasportare meglio l’energia prodotta al Sud. Da notare che quella rinnovabile, non essendo programmabile, richiede maggiori attenzioni tecniche.
Tra questi interventi c’è anche l’elettrodotto tra Sicilia e Calabria, denominato “Sorgente-Rizziconi” e fortemente osteggiato da parte del messinese. A fine dicembre Terna è arrivata al punto di definire, in un comunicato stampa ufficiale, la protesta contro l’elettrodotto una “inaccettabile campagna contro un’opera regolarmente autorizzata che sta raggiungendo livelli di polemica inaccettabili”.
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Import-export energia
Ma grazie alle rinnovabili l’importazione di energia (da Francia, Svizzera, Austria, Slovenia e Grecia) è scesa del -4,5%: da 47.520 GWh a 45.369 GWh. Di conseguenza sono aumentate le nostre esportazioni di energia: da 1.787 a 2.281 GWh, +27,6% con un netto vantaggio per la bilancia commerciale italiana che da sempre è appesantita dalla voce energetica.
Consumi energia
Tornando ai consumi, nel 2012 tutte le Regioni italiane sono scese, con la Sardegna in testa, consumando il -10,5% di energia elettrica. Male anche la macroarea formata da Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta: -7,9%. Friuli, Trentino e Veneto, insieme, hanno consumato il -5,8%. Mentre Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, e Umbria sono scese del -3,8%. La Sicilia ha ridotto i consumi elettrici del -4,5%; Emilia Romagna e Toscana del -2,3%. L’unica Regione ad aver consumato di più è la Lombardia: +1,4%.
Sempre a livello territoriale, si conferma la tendenza che vede ormai da anni il Sud “sfamare” il Nord e il Centro. In totale i trasferimenti di energia da Sud e isole in direzione del Centro-Nord sono stati pari a 18,69 miliardi di KWh. Il solo Nord Italia ha consumato il 45,9% di tutta l’energia prodotta o importata in Italia.
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A livello nazionale preoccupa il dato dell’energia non fornita, cioè i distacchi e i black out: dai 3.081 MWh del periodo gennaio-novembre 2011 si è passati ai 4.356 MWh dello stesso periodo 2012. In calo anche il termoelettrico: – 6,3% di energia elettrica prodotta rispetto al 2011.