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Ri-local: il Made in Italy su misura

di Alessia Valentini

Pubblicato 29 Novembre 2012
Aggiornato 19 Aprile 2013 08:55

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Produrre in modo sostenibile è possibile ed economicamente conveniente, creando un proprio Made in Italy tramite la rifocalizzazione locale (Ri-local): i progetti vincenti.

La trama del Made in Italy poggia su una rete di piccole e medie imprese e su un capitalismo familiare. La trasmissione di vocazioni e passione, abilità ed eccellenze, capitale e azienda è una sfida che può essere vinta preservando questo patrimonio di competenze ed il territorio di appartenenza in un’ottica di auto-sostenibilità produttiva e ambientale.

=>Scopri quando non delocalizzare il Made in Italy è economicamente più conveniente

In pratica creando un “proprio” Made in Italy tramite la rifocalizzazione locale (Ri-local). Vediamo qualche esempio in Italia e all’estero.

Progetto Km Verde

Il progetto Km Verde prevede il riciclo e la valorizzazione degli scarti industriali e civili non pericolosi in un contesto auto-sostenibile, con l’obiettivo di trattare il 70% degli scarti in materia prima riutilizzabile o in combustibile solido secondario; quel che non potrà costituire riciclo verrà riutilizzato in aree verdi.

In un centro integrato nell’area di un ex cava nel Comune di Montanaro, in provincia di Torino, 5 diversi impianti tratteranno rifiuti (carta, legno, plastica…), pneumatici fuori uso e gomme tecniche, ceneri e residui di combustione, materiali da demolizione, terre di spazzamento stradale e liquidi reflui.

La struttura conterrà anche un laboratorio di ricerca e sperimentazione che, in collaborazione con il Politecnico di Torino, lavorerà a tecnologie e soluzioni per il recupero dei materiali di scarto. La struttura del centro sarà ecocompatibile e l’auto-sostenibilità energetica verrà garantita dalle Rinnovabili (un impianto fotovoltaico e uno geotermico) e dall’utilizzo di mezzi elettrici per lo spostamento intra campus.

I criteri di progettazione e realizzazione sono conformi al Systems Design che analizza i processi lineari, sviluppandone le connessioni interne ed esterne per restituirli ramificati, complessi, maggiormente sostenibili ed efficienti.

 =>Scopri i vantaggi del Design Sistemico

Nei modelli sistemici gli output di un processo diventano gli input per un altro, creando contesti tendenti alle zero emissioni. I modelli sistemici favoriscono le risorse vicine e attuano una collaborazione virtuosa tra i processi produttivi (agricoli e industriali), il contesto territoriale e la comunità locale, creando una rete relazionale aperta che rivitalizza l’economia il territorio.

Tribewanted

L’importanza del territorio circostante e i principi di sostenibilità produttiva ed energetica sono alla base del progetto Tribewanted, una comunità cross-culturale che ha realizzato già due ecovillaggi (Sierra Leone e isole Figji) avviandosi a realizzare il terzo in Italia a Monestevole (Perugia).

I progetti si concentrano sulle energie rinnovabili, attraverso la costruzione di eco-bungalow, giardini permacultura, servizi igienici compost, docce di cubo e di raccolta dell’acqua, insomma secondo criteri eco-sostenibili. Tutti i ricavi da eco-turismo sono reinvestiti nello sviluppo della comunità locale: istruzione, sanità, microfinanza, rimboschimento.

In questo modo la realtà costruita diventa autonoma energeticamente e produttivamente. La sfida è dimostrare che è possibile vivere e produrre in modo sostenibile.