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Quinto Conto Energia: 2013 senza incentivi

di Barbara Weisz

Pubblicato 18 Settembre 2012
Aggiornato 13 Ottobre 2013 10:00

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In esaurimento gli incentivi al Fotovoltaico del Quinto Conto Energia: dal 2013 niente più risorse statali, si fa spazio l'ipotesi delle detrazioni fiscali mentre le imprese temono la concorrenza dei combustibili fossili.

Già in esaurimento gli incentivi al Fotovoltaico del Quinto Conto Energia: restano meno di 300 milioni di euro dopo appena tre settimane dall’entrata in vigore delle nuove tariffe incentivanti.  Con ogni probabilità le risorse disponibili si esauriranno entro inizio 2013 (stime Ims Research).

In scadenza anche l’iscrizione al primo Registro Informatico del Quinto Conto Energia per gli impianti fotovoltaici superiori a 12 kW: la graduatoria degli impianti ammessi sarà pubblicata sul sito del Gse entro 20 giorni.

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Il Quinto Conto Energia ha un budget di 6,7 miliardi, quindi per raggiungere il tetto mancherebbero più di 350 milioni, ma a questa cifra bisogna togliere i fondi destinati ai grandi impianti nei registri del precedente Conto Energia non in esercizio pari a 21 mln di euro (clicca per leggere gli approfondimenti sul Quarto Conto Energia)  e le risorse per gli impianti nei registri 2012 del Quinto Conto Energia non ancora in esercizio.

Ecco i dati del Contatore Fotovoltaico GSE (vai al contatore web) aggiornato al 18 settembre 2012 con i dati relativi agli impianti entrati in funzione dopo il 27 agosto 2012 e che hanno fatto richiesta di incentivi (in base al Dm 5 luglio 2012):

  • impianti in esercizio: 440.954
  • Potenza: 15.486.640 Kw
  • Costo annuo: 6.329.322.050 euro.

A conti fatti rimangono meno di 300 milioni.

Stop ai fondi: conseguenze sul mercato

Che ne sarà poi degli aiuti statali per il Fotovoltaico italiano? Gli esperti temono una drastica riduzione delle installazioni, con gravi ricadute sui volumi di mercato delle Rinnovabili.

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Ims Research ritiene che il taglio degli incentivi previsti dall’ultimo decreto sulle Rinnovabili (Solare Fotovoltaico) sia destinata a provocare un calo della potenza installata nel 2013, che per la prima volta dal 2009 è vista sotto i 3 GW l’anno. Significa che l’anno prossimo l’Italia scenderà dal podio dei primi tre mercati fotovoltaici del mondo.

La società di ricerche ha spiegato come in realtà il Quinto Conto Energia non abbia messo a disposizione i 700 milioni promessi (desunti dai 6,7 mld complessivi, decurtando i 6 mld già erogati con il Quarto Conto Energia): questa cifra sarebbe bastata ad incentivare 7,5 GW di potenza in due anni, ma sottraendo gli incentivi per gli impianti installati nella prima metà del 2012 non ancora inseriti nelle statistiche, la cifra scende parecchio. E quel che resta, i circa 300 milioni di cui sopra, bastano per una potenza ulteriore intorno ai 3 GW.

Il futuro del Fotovoltaico e delle Rinnovabili Elettriche

E il dopo l’esaurimento fondi del Conto Energia? L’ipotesi più accreditata vede un addio al meccanismo degli incentivi, sostituito con detrazioni fiscali: un credito d’imposta per investimenti in infrastrutture e innovazione  denominato Tax Credit e inserito nella prossima delega fiscale (leggi le anticipazioni del ministro Corrado Clini). In pratica, uno sgravio fiscale analogo al bonus del 55% per la riqualificazione energetica.

Secondo l’analisi Ims, l’Italia ha «condizioni favorevoli, e qualche installazione continuerà ad esserci anche senza sussidi, specialmente nel sud del Paese, ma ciò non basterà a mantenere il mercato alla sua attuale dimensione per qualche anno ancora».

Le associazioni di categoria sono convinte che il Fotovoltaico italiano abbia i numeri per affrontare un futuro senza incentivi ma insistono su una serie di richieste. In primis, le associazioni chiedono che «non vi siano distorsioni della concorrenza con aiuti ai fossili diretti e indiretti», sottolinea Assosolare.

«Possiamo essere il primo Paese a trasformare le Fonti Rinnovabili Elettriche in forza propulsiva per la crescita», aggiunge il presidente Giovanni Simoni. Per farlo, «ci vogliono regole nuove e un piano nazionale di sviluppo che crei le condizioni per garantire che una fonte primaria come il solare possa aumentare costantemente il proprio contributo nel bilancio elettrico nazionale».