Il 2009 sarò ricordato come l’anno della crisi economica, eppure, nel delineare i budget per la nuova stagione, molti responsabili IT d’impresa hanno scelto di incrementare gli investimenti in tecnologie verdi, ossia harware e software che consentono di risparmiare energia ridurre l’impatto ambientale.
A confermare il boom del Green IT, numerosi studi di settore, come il recente Symantec Green IT Report 2009, la ricerca IBM Inside the midmarket: a 2009 perspective e il rapporto IDC commissionata da DELL Green IT Barometer.
Vantaggi economici
Perché tale impennata della tecnologia verde proprio quando in azienda si fa di tutto per risparmiare? Questione di coscienza? Attenzione a non illudersi: il punto è che le tecnologie tradizionali – spesso perfino obsolete – causano in molti casi spreco energetico e grande dispendio economico.
Per cui, è proprio per ridurre la spesa IT complessiva che CEO (Chief Executive officer) e CIO (Chief Information Officer) investono oggi nel Green Hi-Tech a basso impatto ambientale e con una maggiore resa energetica.
Il secondo fattore chiave è dunque l’obsolescenza tecnica delle macchine, che rende i data center inadeguati alle crescenti esigenze dei clienti: l’implementazione di nuove applicazioni risulta troppo complessa, così come la gestione di grandi volumi di dati. Senza contare il carico economico della manutenzione, che aumenta in modo direttamente proporzionale all’anzianità dell’apparato.
Il terzo fattore determinante per l’aumento della sensibilità ambientale risiede nella necessità di differenziare l’offerta e rendersi maggiormente competitivi nei confronti dei propri competitor. Soprattutto una Pmi, non potendo contare su economie di scala che abbattano i costi, può tuttavia imporsi nella propria nicchia grazie ad un’offerta di qualità e a produzioni ecologicamente sostenibili.
Del resto, è una soluzione obbligata dovuta anche al maggior rigore delle legislazioni che regolano limiti e impatto ambientale minimo da rispettare. Basti pensare al pacchetto legislativo 20-20-20 emesso dalla UE, con obbligo di recepimento nei paesi membri entro il 2020.
I trend
Tra febbraio e marzo 2009 Symantec ha intervistato 1052 aziende in tutto il mondo (59 in Italia) per analizzare le strategie IT orientate al sostegno ambientale. I risultati emersi sono stati:
- Il ricorso alla Green IT è giudicato essenziale
- Il relativo budget è in aumento
- Emerge la volontà di pagare un po’ di più per le tecnologie verdi
- Il comparto IT risulta il cuore degli sforzi green oriented
- Le iniziative verdi giudicate una priorità
In Italia le iniziative in ambito Green IT riguardano principalmente il consolidamento dei server (53%), la de-duplicazione dei dati (41%), la virtualizzazione server (37%) e la sostituzione con nuovi apparati più efficienti (34%).
Per il futuro, il 54% delle aziende italiane punta sull’energia solare ed eolica, il 42% sulla riallocazione dei data center in aree con costi energetici minori e il 47% sull’acquisto di hardware più efficienti.
Ne consegue che nei prossimi 12 mesi in Italia i Budget IT saranno aumentati di una percentuale variabile fra il 6 e il 10% per investimenti in iniziative green, dato che emerge dalle dichiarazioni del 44% degli executive IT italiani intervistati.
Il report evidenzia come ben il 97% delle aziende intervistate sta considerando di attuare una strategia green, il 52% è in fase di implementazione di un soluzione in prova mentre il 45% l’ha già adottata.
L’attenzione alle tecnologie verdi sembra motivata dalla necessità di contenere i costi energetici (90% delle aziende) e di raffreddamento (86%), ma anche qualificare l’impresa come “green oriented” (86%). Di fatto, se si considera una percentuale del 25% solo per la quota energetica su tutta la spesa IT, si comprende facilmente l’interesse delle aziende ad investire in tecnologie green per contribuire a contenere le bollette.
Dunque, porte aperte alle soluzione che favoriscono e implementano l’efficienza energetica: il 68% contempla anche un +10% di budget per un prodotto più efficiente (lato energetico) a parità di funzioni. Come? Con soluzioni di risparmio nel macro (data center), nel micro (apparati) e nelle fonti energetiche (rinnovabili, come eolico e solare)
Vantaggi competitivi
Sul versante medie imprese, lo studio IBM ha evidenziato la necessità di sopravvivenza in un clima di incertezza e crisi ma anche l’esigenza di innovare. E il ricorso al Green IT è tra i motori principali.
Le aree prioritarie (75% degli intervistati) sono la gestione delle informazioni (contestualizzandole in un network di business intelligence) e della sicurezza (72%) a pari merito con gli interventi evolutivi per le infrastrutture IT.
Le sfide più urgenti da affrontare riguardano ancora una volta l’aumento dell’efficienza (83%) e della produttività (80%) e il miglioramento del servizio ai clienti (74%). L’esigenza è diventare “customer centric” per ampliare il numero dei clienti e fidelizzare quelli già acquisiti.
La maggior parte delle imprese ha scelto di investire (il 53% ha aumentato i budget e cambiato le priorità in ambito informatico) mentre un 37% ha invece contratto gli investimenti.
In generale, nonostante la crisi economica oltre due terzi degli intervistati intende attuare le proprie priorità IT: affidabilità delle infrastrutture (75%), disaster recovery (72%), gestione delle informazioni (71%) e sicurezza (68%).
Anche secondo lo studio europeo condotto da IDC quasi la metà delle imprese medio-grandi interpellate ha intrapreso una strategia di Green IT (35% già in essere) o la pianificherà entro 12/24 mesi (16%). Grazie a questa scelta, in media, ci si aspetta una riduzione di costi del 15,2% nel 2009, pari a circa 25 milioni di euro l’anno.