Sarà pronto per l’estate il Quinto Conto Energia, il cui arrivo è stato preannunciato dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini, pur confermando la difficoltà di raggiungere un accordo con il MiSE sugli incentivi al Fotovoltaico: l’unica cosa certa è che saranno drasticamente ridotti.
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Alla luce della riduzione dei fondi destinati alle tariffe incentivanti di cui si nelle nella bozza non ufficiale del Quinto Conto Energia circolante in Rete, le associazioni di categoria hanno dato voce alle proteste delle aziende del Fotovoltaico, ed ANIE/GIFI ha chiesto addirittura «una smentita ufficiale ai ministeri competenti», sollecitando un confronto con tutto i settore per collaborare alla stesura del provvedimento.
Questo Quinto Conto Energia è destinato a mandare in pensione il precedente provvedimento, il famoso Quarto Conto Energia che già nel maggio 2011 aveva previsto tagli gli incentivi spiazzando le imprese del settore Rinnovabili. L’unica certezza, ora, sembra essere l’ulteriore taglio degli incentivi alle rinnovabili già annunciata da Clini ed ora confermata dalle indiscrezioni basate sulle bozze in circolazione relative al Quinto Conto Energia.
Riduzione incentivi Fotovoltaico
Secondo la bozza del Quinto Conto Energia gli incentivi al Fotovoltaico in Italia scenderanno a 500 milioni di euro l’anno fino a fine 2014 (a partire dal luglio di questo 2012) per tutti gli impianti, mentre il precedente provvedimento, ovvero il Quarto Conto Energia, destinava 810 milioni di euro da metà 2012 a fine 2013 ai grandi impianti, senza prevedere limiti per quelli piccoli.
Il motivo per cui si rende necessario il nuovo provvedimento è che sta per essere raggiunto il tetto massimo, pari a 6 miliardi di euro, che si prevedeva entro la fine del 2016 e che invece sarà toccato già a metà di questo 2012. Le tariffe incentivanti riguarderebbero:
- Impianti fotovoltaici il cui costo indicativo per semestre non supera gli 80 milioni di euro;
- Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative il cui costo indicativo per semestre non supera i 10 milioni di euro;
- Impianti fotovoltaici a concentrazione il cui costo annuo indicativo degli incentivi nel semestre non supera i 10 milioni di euro.
Fra le altre novità, l’obbligo di iscrizione al registro per gli impianti fotovoltaici e impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative di potenza fino a 3 kW. Vengono stabiliti dei criteri di priorità per la graduatoria degli impianti iscritti al registro (precedenza agli impianti su edifici dal cui attestato di certificazione energetica risulti una classe energetica D o superiore).
Ma al di là dei dettagli, che potrebbero cambiare, al momento i due elementi su cui si concentra il dibattito sono il drastico taglio degli incentivi (motivato dalla necessità di risparmi in bolletta) e il giallo delle bozze.
Le bozze del Quinto Conto Energia
ANIE/GIFI esprime preoccupazione per la poca chiarezza frutto della bozza in circolazione (che, secondo voci di corridoio, sarebbe a firma ENEL) e critica fortemente l’indirizzo che sta emergendo: «un intervento legislativo come quello prospettato dalle bozze in circolazione vanificherebbe tutti gli investimenti realizzati fino ad ora» sottolinea il presidente Valerio Natalizia.
L’associazione denuncia il fatto che le banche, così come avvenuto nel 2011, hanno sospeso i finanziamenti e i clienti annullano gli ordini. Risultato: sono nuovamente «in serio pericolo migliaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di euro di investimenti».
E ancora, Natalizia ricorda che gli investimenti nel Fotovoltaico vanno a favore dello sviluppo tecnologico e della generazione distribuita ed efficiente di energia, con conseguenti benefici per il sistema elettrico nel suo complesso e per gli utenti finali» e che quando sarà superato «il sistema degli incentivi, gli effetti della potenza fotovoltaica installata saranno positivi e vedranno la diminuzione del valore delle importazioni e del costo dell’energia elettrica».
Ma è necessaria, da parte del Governo (e in particolare dei due ministero competenti, lo Sviluppo Economico e l’Ambiente), oltre alla smentita sulle bozze in circolazione, una collaborazione con l’intero settore per definire un provvedimento che garantisca «all’industria fotovoltaica il più adeguato periodo di transizione per il raggiungimento della piena competitività ed indipendenza dagli incentivi. Tutto questo nel rispetto del contenimento dei costi per la collettività».